FIORENTINA, Un problema chiamato centrocampo
"Una vita da mediano a recuperar palloni nato senza i piedi buoni lavorare sui polmoni...con dei compiti precisi a coprire certe zone, a giocare generosi". Una citazione Ligabuiana più volte usata nel calcio, tanto da apparire quasi banale, ma altresì perfettamente calzante quando si parla di Fiorentina. Questo è infatti quello che sembra mancare al momento alla Fiorentina. Una riflessione post mercato invernale che ben si interseca con quanto visto nelle recenti prestazioni della Fiorentina, con un centrocampo povero di alternative e spesso difficile da comprendere. Lapalissiana e cristallina dimostrazione di questa assoluta mancanza di uomini e di precise consegne ne è l'ultima partita contro il Parma.
Con Montolivo ancora claudicante e Donadel ormai in campo ad ogni piè sospinto e comprensibilmente a corto di energie, la linea di mediana di Mihajlovic ammirata al 'Tardini' si componeva di due esterni puri, Santana e Behrami, e di un regista vecchio stampo tutto classe e poca sostanza come D'Agostino. Una soluzione tattica quantomeno discutibile, ma in definitiva quasi obbligata dalla scarsità di alternative nel ruolo a disposizione del tecnico serbo. Dicevamo appunto del mercato. La partenza di Zanetti, seppur quasi mai utilizzato in stagione, e di Bolatti hanno lasciato un vuoto numerico, e sottolineiamo numerico per non dare l'idea di voler rimpiangere niente e nessuno, che col passare delle giornate appare sempre più allarmante. Ergo, un rinforzo muscolare per il centrocampo, diverso dal giovane Salifu, era quantomeno lecito attenderselo, e forse ora come mai sarebbe stato necessario, considerata anche l'evidente anarchia tattica che da inizio stagione regna sovrana nel centrocampo viola e che sembra al momento non avere soluzione di continuità.