DAL 110 E LODE ALLA PALMA DI PIÙ GIOVANE IN A: ALLA SCOPERTA DI PORRACCHIO
L’addio di Rosalen Lopez dopo otto anni è stato un duro colpo da digerire per la Fiorentina e per tutto l’ambiente viola. Anche perché la separazione con lo storico preparatore dei portieri è stata “agevolata” (si fa per dire) dall’approdo ad interim di Gattuso e del suo staff, con il tecnico calabrese che aveva fatto espressamente richiesta di potersi avvalere anche a Firenze del suo storico collaboratore Valerio Fiori: oltre al danno, dunque, la beffa. Da Moena, dunque, è iniziata l’era del nuovo preparatore Angelo Porracchio, siciliano classe ’84 nato ad Erice e al quarto anno di lavoro al fianco di Vincenzo Italiano (conosciuto nel luglio 2018 a Trapani) con il quale si è subito creato un feeling speciale che si è ulteriormente rinsaldato anche nell’avventura allo Spezia.
La mentalità e gli obiettivi da perseguire sul campo, del resto, sono sempre stati gli stessi per entrambi: quello che il mister chiede ai suoi portieri, è lo stesso che Porracchio ha cercato di inculcare nella testa dei giocatori nel corso della sua carriera: in primis l’utilizzo dei piedi, in secondo luogo l’abilità nelle uscite e terzo (l’ordine non è casuale) il giusto tempo per effettuare la parata. Che un estremo difensore sappia intercettare il pallone, del resto, è il pane quotidiano di chi sceglie di intraprendere questa carriera. Ben diverso, invece, è il portiere che riesce ad esaltarsi in due specialità come quelle che chiamano in ballo piedi e testa. Da lì si vedono davvero le qualità di un campione, anche tra i pali.
Laureato in scienze motorie e specializzato in tecnica dell'attività sportiva (è stato anche insegnante di educazione fisica), Porracchio non ha un vero e proprio modello di riferimento su cui ha basato la sua carriera eppure l’idea che il portiere sia da sempre il principio del gioco del calcio è un aspetto che il preparatore ha sempre avuto ben presente: è stato su questo tema, del resto, che il collaboratore di Italiano ha incentrato la sua tesi grazie alla quale ha ottenuto l’abilitazione a Coverciano (risultato arrivato con il massimo dei voti, 110 e lode). Una soddisfazione non da poco per Porracchio, che ha sempre messo al centro di tutto il dialogo con i suoi giocatori e che si presenterà ai nastri di partenza della prossima Serie A come il preparatore dei portieri più giovane di tutti.