TONI, Al gol lo stadio canta l'Inno di Mameli
Miroslav Klose e Luca Toni si scambiarono la maglia, il quattro luglio 2006, al termine di Germania-Italia 0-2, semifinale mondiale. Destino, oppure un'involontaria promessa di rivedersi. Adesso, nello stadio dove gli azzurri non giocarono mai, i due si guardano, si applaudono, si stringono vicini già dopo 14 minuti. Dal tedesco all'italiano, gol con un appoggio di sinistro: il centro inaugurale nella nuova Bundesliga, per il Bayern; il primo urlo dal 7 aprile scorso (Fiorentina- Ascoli) per l'attaccante.
FESTA Il debutto della fuoriserie costata 70 milioni è abbellito dalla doppietta nella ripresa di Klose e diventa un netto 3-0 all'Hansa Rostock, ma rimane incentrato sulla celebrazione di Luca Toni: bravo, bello e anche poco italiano, pensano qui, visto che non si è pianto addosso per un infortunio che un mese fa gli ha bloccato la preparazione. Sembrava non dovesse iniziare da titolare, così almeno raccontava Ottmar Hitzfeld venerdì, accentuando le rughe per la sofferenza. Invece il tecnico non lo ha nemmeno sostituito: in cambio, oltre al gol due occasioni fuori di centimetri (con un palo esterno di testa), un rigore reclamato non a torto e tanto lavoro per la compagnia (14 passaggi giusti, tra sponde, appoggi, anticipi), anche se nel secondo tempo il fisico ha logicamente un po' ceduto. L'allenatore gongola: «Complimenti a lui per la rete, ma anche per il resto: i movimenti d'attacco sono diversi». Karl Heinz Rummenigge invece cerca di restare compassato, ma se potesse griderebbe: «Un acquisto azzeccato: il gol è importante e con il tempo Luca potrà soltanto migliorare.
Può darci tanto per le sue qualità e poi è un bravo ragazzo anche fuori dal campo».
ITALIANI Per ringraziare, il Bayern si sta italianizzando: il preparatore personale Giovanni Bianchi, fondamentale per il recupero del giocatore in questo mese di stop, è stato assunto e segue la prima squadra. Le indicazioni per i giornalisti italiani sono nella nostra lingua e anche il pubblico sta imparando le parole fondamentali per le esultanze. Il nuovo acquisto viene presentato come «il campione del mondo Luca Toni», quando segna la canzone celebrativa è «Azzurro» di Celentano, dopo la tradizionale melodia bavarese, e lo speaker che dopo la rete annuncia il marcatore come al solito grida soltanto il nome, e la gente risponde con il cognome. La controrisposta normalmente è «danke», dopo l'1-0 invece è «grazie mille». Quando impareranno «prego», sarà il massimo, intanto in curva cantano la musica dell'inno italiano. Per il Bayern, già primo in classifica, arriveranno partite peggiori di questa contro una neopromossa, tagliata a fette anche dalle delizie di Ribery, dai cross di Lahm e dalla voglia generale di riscattare la vergogna dell'ultimo torneo (quarti, fuori dalla Champions). Ma sentire un gruppo di ultrà bavaresi intonare «Fratelli d'Italia» è già un benvenuto di rispetto per Luca Toni.