Serie A all'estero, il commissario Micallef dice no: "Calcio europeo appartiene all'Europa e ai tifosi"

Serie A all'estero, il commissario Micallef dice no: "Calcio europeo appartiene all'Europa e ai tifosi"FirenzeViola.it
Ieri alle 22:00News
di Redazione FV

La serie A potrebbe "emigrare" all'estero nel 2026, per una gara già individuata in Milan-Como, possibilità che ha aperto un grande dibattito. Il commissario europeo per  la giustizia generazionale, la gioventù, la cultura e lo sport, Glenn Micallef, torna sull'argomento per dire no a questa iniziativa con una lettera aperta rivolta a vari media europei: "Il calcio europeo appartiene all’Europa. Nelle ultime settimane quella che dovrebbe essere un’ovvietà è stata messa in discussione dalla decisione della Liga e della Serie A di disputare incontri di campionato al di fuori dell’Europa, negli Stati Uniti e in Australia. Quando ho sentito la tesi secondo cui giocare una sola partita di campionato fuori dall’Europa su 380 partite totali sarebbe innocuo, non potevo essere più in disaccordo. Una sola partita di campionato al di fuori dell’Europa è già una partita di troppo.

Non si tratta di un semplice problema di programmazione. È una questione di principio, non di numeri. I club si basano sulla lealtà e sull’impegno dei tifosi e delle comunità, molti dei quali fanno grandi sacrifici personali per sostenerli in ogni circostanza. Privarli delle partite non è innovazione ma tradimento della fiducia. Non c’è un solo gruppo di tifosi che sceglierebbe di vedere la propria squadra giocare meno partite in casa. Da un recente sondaggio è emerso che oltre l’80% dei tifosi è contrario a veder disputare partite all’estero. Anche l’Associazione spagnola dei calciatori professionisti spagnoli si è opposta a questa opzione, così come l’allenatore del Como, una delle due squadre italiane coinvolte nel caso in questione.

Il calcio è comunità. Posso riferirlo non solo come politico, ma anche come tifoso. Il calcio non è solo un gioco, il calcio fa parte della nostra identità. Il calcio è un bene pubblico che crea coesione. Per milioni di persone in tutta Europa, il calcio significa appartenenza, andare allo stadio con i bambini, incontrare amici e condividere qualcosa attraverso le generazioni. Il calcio non è un prodotto e i tifosi non sono consumatori o clienti, ma una parte essenziale di una comunità. Una comunità senza la quale il calcio europeo non sarebbe quello che è oggi".