SAVICEVIC, Jovetic è unico. Parola di Genio
Savicevic: «Dopo Pato è il più forte classe '89. Firenze? La scelta giusta, lì potrà giocare».
Il Genio tratteggia: «Stevan? Non ha paura di nulla ». Il Genio dipinge: «Fra i migliori talenti mondiali classe '89, prima di tutti viene Pato. E subito dopo lui». Il Genio è ovviamente Dejan Savicevic. E Stevan è Jovetic, il grande colpo viola che del Genio dovrebbe essere l'erede. «Siamo un po' diversi --- racconta Savicevic --- ma di sicuro Jovetic può ambire a diventare uno dei più grandi in assoluto». Morale: se lo dice lui, che è pure il suo presidente federale (del Montenegro), ecco, crediamoci. Trascinatore Savicevic, icona- Milan, introduce questo ragazzo che Firenze ha una curiosità matta di vedere all'opera. C'è Youtube che spara i suoi gol in maglia-Partizan; c'è Prandelli che dice «è un talento da completare, mi ricorda il primo Totti»; e c'è che lui, con quei riccioloni rock alla Gene Simmons dei Kiss, ha il timbro del predestinato. «A un certo punto --- fa Savicevic ---, lui faceva apparizioni nella nazionale A mantenendo sempre qualche presenza con l'Under 21.
Poi? Semplice: ora starà coi grandi, in pianta stabile, perché grande davvero lo sta diventando ». E coi grandi, in ottobre, incontrerà l'Italia per le qualificazioni a Sudafrica 2010. «Sono contento --- fa Savicevic --- che Jovetic sia andato a Firenze: scelta giusta, perché avrà più possibilità di giocare, di essere se stesso. Fosse andato, per esempio, al Real Madrid, avrebbe avuto poco spazio. Lui ha bisogno di giocare, quantomeno con frequenza: solo così può dimostrare le proprie grandi qualità. A livello caratteriale? Ve ne accorgerete, è un ragazzo d'oro e lavora sodo. Il fatto di esser stato capitano a 19 anni del Partizan dice tutto: significa che se lo meritava e che ha addosso le potenzialità del trascinatore». Pezzo unico Ma quanto c'è di Savicevic in lui? «Io ero tutto mancino mentre lui è più destro; io ero più trequartista e lui secondo me è più seconda punta, perché sa vedere molto bene la porta. Di me ha il talento, il cambio di direzione, il tiro. In campo combatte, si muove, ci sa fare, non ha paura di niente e ha potenzialità fisiche e tecniche eccezionali ». Gioco finale: può assomigliare a un primo Baggio? «Lo vedrete, è un pezzo unico, un originale». Un genietto?