PRADÈ, No alle polemiche ora. Raphinha piace, poi...

24.08.2019 23:25 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
PRADÈ, No alle polemiche ora. Raphinha piace, poi...
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Daniele Pradè, ds viola, ha così parlato a Sky Sport dopo il ko per 3-4 della Fiorentina contro il Napoli: "C'è il rammarico del risultato ma anche la soddisfazione di aver divertito ed essere divertenti. Questo è quello che vogliamo creare, una squadra giovane ma con identità precisa e qualità tecnica importante. Nei primi 25' sembravamo una squadra di Premier per intensità. Poi chiaro che puoi sbagliare qualcosa ma sono contento sia dei giovani sia di come gli anziani hanno plasmato il gruppo. Sugli arbitri dico solo che non ha senso fare polemiche ora. Massa e Valeri mi hanno dato spiegazioni valide e mi fido di loro. Hanno molte più telecamere delle nostre, comprese quelle più basse. Hanno evidenziato situazioni che non si vedevano con quelle normali, e dico: perché non fidarsi? Mi prendo quello di bello che c'è, una partita eccezionale che a Firenze non vedevano da tempo per intensità. L'obiettivo è creare qualcosa di importante perché con tutte le nostre componenti possiamo diventare una società competitiva.

Castrovilli? "Forte, moderno, entra nelle linee. Il classico centrocampista che piace agli allenatori di oggi: cerca di entrare dentro ed è bravissimo in copertura. In più abbiamo altri come Badelj e Pulgar ma dico che sono contento di tutti... Se vai a vedere Venuti, Sottil, Chiesa, Vlahovic vengono tutti dalla nostra Primavera. Come non essere felici? Quest'anno capiremo cosa ci possono dare e come possiamo programmare il futuro. Ai tifosi dico di avere la pazienza di farci lavorare quest'anno che potremo divertirci.

Raphinha preso? "Ci piace ma da qui a dire che l'abbiamo preso ce ne passa... Ora arrivano giorni importanti e dovremo farci trovare pronti. Sul mercato ora la priorità è capire cosa fare a sinistra, se esce Biraghi o no. Poi un altro difensore, quindi un esterno perché lì siamo solo in tre con Sottil, Ribery e Chiesa. Ce ne serve un quarto".

Cosa cambia con una proprietà straniera? "Commisso è diverso. La proprietà è straniera ma fatta da italiani. La sua italianità è forte e non è venuto per fare business. Vuole fare qualcosa per Firenze e c'è bisogno di strutture. Capiremo come fare centro sportivo e stadio... Lui è vulcanico, ti dà passione e amore e fa sentire l'importanza del suo ruolo, conosce tutti i dipendenti".