LOTITO, Rateizzazione tasse e diritti tv: le proposte
Il calcio italiano, come tutti sappiamo, non versa in condizioni rosee. Con l'elezione delle nuove camere ha però in Parlamento un degno rappresentante: Claudio Lotito, proprietario della Lazio. Gli agganci in politica non erano mai mancati ma, Lotito, da quando è stato eletto senatore, imperversa a Palazzo Madama e monopolizza la Commissione Bilancio con le sue istanze. Nel Decreto Aiuti quater spuntano così due emendamenti cari al pallone: il rinvio delle scadenze fiscali (con Lazio, Torino, Verona e Sampdoria che dovrebbero sborsare 40 milioni), già bocciato dal governo e contro il quale anche la Fiorentina si era esposta chiaramente, e la consegna dei diritti tv a Dazn per altri due anni. Quella delle tasse è una storia ormai nota a tutti: il 22 dicembre scadono i termini per saldare ritenute Irpef e contributi previdenziali ma molte squadre, preferendo spendere nel calciomercato, non riusciranno ad assolvere ai pagamenti.
Il testo, sul quale non c'è la firma di Lotito ma del quale la paternità è chiara, ripropone l'ipotesi di spalmare il debito sui prossimi 5 anni, con 60 rate mensili di cui le prime tra da saldare subito, ma senza interesse. A firmarlo sono stati tutti i capigruppo in Commissione dei partiti di maggioranza e opposizione. Il parere del governo rimane sfavorevole ma è chiaro che col sostegno di tutti i partiti la partita può riaprirsi. Per quanto riguarda la seconda proposta, l'idea è chiara: estendere il periodo contrattuale di assegnazione dei diritti tv dagli attuali tre a cinque anni, per concedere alle televisioni piani industriali a lungo termine, e quindi più remunerativi. A riportarlo è Il Fatto Quotidiano.