LO MONACO, Se le cose non vanno qualcuno paghi
L'ex dirigente Pietro Lo Monaco ha detto la sua sui temi di attualità di casa Fiorentina: "Ogni società ha la sua programmazione e ogni società ha previsto l'eventuale partenza del tecnico del momento e quindi la sua sostituzione. Penso al Sassuolo che saluterà De Zerbi e non si farà trovare impreparato andando su Italiano. Non penso che si svilupperà un meccanismo a catena sugli allenatori: se per esempio la Fiorentina ha deciso di cambiare tecnico, penso che abbia già le idee chiare su chi andare".
Gattuso?
"Ha fatto un grande lavoro lasciando fuori tutte le voci. Con la qualificazione in Champions farebbe una grande cosa, ha fatto sicuramente bene e deve invogliare il Napoli a riflettere e continuare su questa strada con due-tre innesti importanti. Il fatto che Gattuso non venga alla Fiorentina può dipendere dalla sospensione che c'è sul suo futuro: penso che sotto sotto Gattuso debba continuare il discorso a Napoli. De Laurentiis avrà sempre problemi con i suoi tecnici".
Le parole di Commisso?
"Commisso ha difeso Iachini perché è stata una scelta di Commisso in prima persona. E purtroppo alla Fiorentina attuale chi decide le linee programmatiche è il presidente, e non gli pare vero di passare alla carica dopo ciò che è successo in viola quest'anno. Lo sfogo che ha fatto è stato totalmente inopportuno, fuori luogo. È il risultato di idee poco chiare: uno deve meditare e riflettere sulla consistenza del proprio campionato, anche se si è speso tanto. Se i risultati non arrivano devi aver sbagliato qualcosa, un mea culpa non farebbe male. Meno chiacchiere e più programmazione, se è vero che vuole fare una grande Fiorentina".
La conferma dell'apparato dirigenziale?
"Magari un dirigente viene salvato perché si riconosce al proprio interno che le decisioni non sono state prese dalla dirigenza, ma dalla proprietà. Può essere successo questo, ma dico una cosa: siamo in un ambiente professionale, nel quale si investono decine e decine di milioni. Se le cose non vanno ci sta che qualcuno paghi, purtroppo non possono mai pagare i presidenti perché sono quelli che mettono i soldi".