LA NAZIONALE GIGLIATA. UNDICI(?) VIOLA IN CAMPO PER UNA GRANDE FIORENTINA
Praticamente una squadra. Certamente sbilanciata, forse priva di una logica tattica, ma sicuramente ammaliante. Anche soltanto per gioco, per scherzo se preferite, immaginarla sulla lavagnetta dello spogliatoio fa sorridere. Come quando si pregusta la partenza per una vacanza, perché il futuro, anche solo quello dietro l'angolo, sorride. E poco importa se acconsentiremo alla licenza del prestito, sempre per gioco si capisce, dell'undicesimo uomo in campo, guarda caso un portiere. Perché immaginare la "Fiorentina Nazionale" senza Frey, in tal caso, non ha molto senso. Se lo ha per il c.t. transalpino Domenech, ci sfiora poco per la verità, questa è un'altra storia. Anche quella del 9 luglio 2006 a Berlino, ma tant'è, la nostra "Viola-Azzurra" è per metà undicesimi italiana, e forse Domenech ci concederà il beneficio del dubbio sulle sue scelte. E allora cominciando, doverosamente e altrettanto felicemente, con Frey tra i pali, la linea difensiva potrebbe vedere, da destra, un'inedita linea a tre (Prandelli non apprezzerebbe la scelta, lo sappiamo, ma non è colpa nostra se Donadoni non si è accorto che Gamberini, da un po', è diventato un muro.) formata da Potenza, Ujfalusi, centrale, e Pasqual. La linea mediana, per la verità, è anch'essa un ardito esperimento, e forse meriterebbe diverso approfondimento, ma il modulo è volutamente spregiudicato, ai limiti dello sfacciato per intendersi. Il gioco, del resto, almeno il nostro, non ha regole e schemi e imposizioni varie da Serie A, o ancora peggio da Champions League. E' un semplice ludibrio del pensiero gigliato. Il centrocampo sarebbe, di conseguenza, limitato ma di grande sostanza. Un inedito Kuzmanovic-Montolivo-Jorgensen con il primo in interdizione, il secondo a ripartire e il terzo a dare profondità.
Davanti il poker delle stelle. Lupoli e Mutu sulle corsie esterne, Toni e Pazzini le due punte. Clamoroso, incredibile, quasi galattico. Un attacco da paura, roba da "Pro Evolution Soccer". Tutto questo per dire, che questa Fiorentina cresce bene. Che i suoi big calcano già palcoscenici importanti, prestigiosi, persino da Campioni del Mondo in carica. E soprattutto che i suoi "giovanotti" vengono su bene, sempre meglio. Con tanta curiosità di scoprire l'ultimo arrivato, quel Lupoli che oltremanica, dove il football ha ancora il suo significato storico, ha fatto parlare di sè. Una Nazionale in maglia viola che accarezza il ritorno sui campi d'Europa dove si gioca a metà settimana. Giovedì, o mercoledì o martedì che sia, Firenze ha una gran voglia di riscoprirsi bella di notte davanti alle concorrenti continentali. Per quei tempi resta ancora da attendere, ma nel frattempo i segnali sono più che incoraggianti. A oggi, la Fiorentina, è tornata una grande realtà del calcio italiano e vedere i suoi rappresentanti scendere in campo con le nazionali è testimonianza di grandi prospettive, soprattutto se la gioventù la fa padrone. E poi, infondo, si trattava soltanto di un gioco, di un volo pindarico, di una pennellata su quella lavagna nello spogliatoio...