GUERINI, Marotta si arrampica sugli specchi

a cura di A.Gia.
08.10.2012 21:25 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
GUERINI, Marotta si arrampica sugli specchi
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il club manager della Fiorentina Vincenzo Guerini è intervenuto questa sera a ''30° minuto'' su Toscana TV. Queste le sue parole: ''Anche se non lo avevamo sbandierato, c'era l'esigenza tecnica di fare piazza pulita: c'era un'aria lugubre attorno alla squadra e la società ha scelto gli uomini giusti per fare questo cambiamento. 18 giocatori nuovi sono tantissimi. Nemmeno noi ci aspettavamo di ritrovarci così tanti giocatori né ci aspettavamo di esprimere subito un calcio così bello: eravamo in realtà preparati a soffrire. Qualcuno magari storge la bocca se abbiamo perso a Milano con l'Inter...''

Sugli obiettivi stagionali: ''Chi fa calcio lo sa che sono insidiose tutte le partite; la squadra deve continuare a giocare così. C'è tanta concorrenza, ci sono 26 giocatori che potenzialmente sono 26 titolari. Anche Olivera ha dimostrato di essere un buon giocatore, Savic pronti-via, anche se non conosce l'italiano, si è inserito perfettamente, così come Tomovic. Gli acquisti che sono stati fatti sono stati compiuti sopratutto sotto il profilo umano, al di là del valore del giocatore. L'esperienze dell'anno scorso ci hanno insegnato a valutare più umanamente che tecnicamente i giocatori''.

Su Llama: ''Ha avuto molti problemi, ora li ha superati. Ha molte qualità: la concorrenza gli farà bene, perché oggi come oggi è difficile mettere in panchina Pasqual. Montella ha voluto un gruppo di giocatori equilibrato, perché vuole degli allenamenti uguali. Prima o poi anche Cristian troverà il suo posto perché abbiamo bisogno di tutti''.

Su Giuseppe Rossi: ''Sono discorsi troppo prematuri: valutiamo bene chi abbiamo in casa. El Hamdaoui lo vedo spesso in allenamento e potrebbe essere una grande sorpresa. La società è vigile e con gli occhi aperti e non si tirerà indietro se ci saranno occasioni''.

Sui metodi di Montella: ''Mi piace molto il suo metodo di lavoro, ha uno staff di prim'ordine. E' un allenatore davvero innovativo, perché lavora più del 90% con il pallone e quasi sempre 11 contro 11. I lavori sono brevi ma intensi, al massimo di un'ora. Conoscevo Montella solo come giocatore ma mi ha colpito il suo carisma: il quattro mesi non ha mai alzato la voce e mi meraviglio che non fiati nessuno dei 26 giocatori: è un allenatore nato per guidare e comandare'''.

Sull'anno passato: ''L'anno scorso ero demoralizzato, perché era da tanto che non vedevo la Serie A e vedevo cose in campo che non credevo che avrei mai visto. La Serie A non era così: quest'anno c'è una professionalità diversa, siamo tutti più responsabilizzati e sappiamo dove può arrivare ognuno di noi. Se dobbiamo darci una colpa è che questa rivoluzione dovevamo farla l'anno prima, subito dopo Prandelli. Non era facile però dovevamo farlo. L'ombra di Prandelli ha aleggiato sui viola per tanto tempo, ora non c'è più visto che ci sono tutti giocatori nuovi. Adesso parte un nuovo ciclo: vorremmo poter costruire una squadra che non abbia un inizio ed una fine, che abbia un ciclo continuo''.

Su Vargas: 'E' un giocatore dalle potenzialità enormi. Quando però i giocatori cambiano piazza si rilanciano sempre; prendete l'esempio di Gilardino''.

Su German Denis: ''E' un giocatore che piacerebbe a tutti ma non è facile strapparlo all'Atalanta''.

Su Nastasic: ''E' il figlio che vorremmo avere tutti, ha grande umiltà e gentilezze. La società ha fatto un affare capolavoro prendendo un sacco di soldi più un giocatore classe '91 che il City ha pagato a suo tempo molto. Tra Nastasic e Savic non c'è nessuna differenza''.

Su Aquilani: ''E' stato un capolavoro di Pradè; ha avuto qualche problema fisico ma non scordiamoci che lo abbiamo preso a parametro 0. Se torna ai livelli che sappiamo potrà dare tanto. Si è inserito benissimo e sta lavorando come una bestia. Se stanno bene tutti a centrocampo abbiamo un reparto davvero eccellente''.

Su Berbatov: ''Era un'operazione praticamente conclusa col giocatore e col procuratore. Non siamo andati a prenderlo perché ha voluto fare scalo a Monaco. Il procuratore a Monaco ha acceso il cell, ha visto gli sms della Juve ed ha cambiato idea: ma alla fine è stato meglio così. La correttezza imponeva che la Juve chiamasse la Fiorentina per dire la sua offerta a Berbatov; è inutile che Marotta si arrampichi sugli specchi''.

Sul rapporto con Antognoni: ''Non mi va di rispondere a questa domanda...''