Giro di boa - Da Genova inizia un nuovo campionato per la Fiorentina

14.01.2007 10:11 di  Marco Conterio   vedi letture
Quella di Genova è l'ultima sfida del girone d'andata ma è lecito considerarla più che una semplice partita. E' il punto da cui la Fiorentina riparte, è l'inizio di un nuovo campionato, è l'incipit per poter finalmente tornare a sognare qualcosa di importante. Ad inizio stagione molti credevano che i quindici punti di penalizzazione fossero un gap sì colmabile ma ostico e che i gigliati dovessero lottare sino al termine della stagione per raggiungere la tanto agognata salvezza. Questo traspariva anche dalle parole di Corvino, di Prandelli, dalle sporadiche uscite dei giocatori, che hanno sempre voluto sottolineare l'unico obiettivo della Fiorentina in questa stagione: la salvezza. Poi sono arrivati 33 punti, che hanno permesso agli uomini del tecnico di Orzinuovi di mettersi alle spalle ben sei squadre e di essere a sole otto lunghezze dal quarto posto, quello che da accesso alla Champions League, tolta ai viola la scorsa stagione dopo un campionato stellare dopo le annose vicende di Calciopoli. Genova, dicevamo: è la prima sfida del 2007 ed i Viola vogliono inaugurare il nuovo anno con una prestazione che possa contribuire proseguire la marcia verso obiettivi che all'inizio della stagione sembravano solo miraggi nel deserto. Liverani dal ritiro di Marbella ha affermato che, pur dovendosi guardare le spalle dalle concorrenti per la salvezza, forse è giusto anche puntare più in alto; la Coppa Uefa sembra l'obiettivo più abbordabile, con soli cinque punti di distacco proprio dagli uomini di Novellino e sarebbe un ottimo modo per rodarsi in campo internazionale in vista di un campionato, il prossimo, che i Viola intendono giocare da protagonisti. Champions League subito, invece? La parola d'ordine imposta da Corvino e Prandelli è sempre stata "restare con i piedi per terra" ed in fondo non c'è niente di sbagliato in questo ragionamento; questo campionato è anomalo, vista l'assenza della Juventus, visto che tre squadre stanno staccando un gruppone che affannosamente vede i suoi componenti sgomitare tra di loro per prendere la ruota dei velocisti, viste le penalizzazioni che gioco forza hanno costretto la Lazio ma soprattutto il Milan e la Fiorentina a recitare un ruolo da comprimarie, visto che attualmente il Catania sarebbe, contro ogni pronostico, la quarta italiana qualificata per l'Europa che conta. La Fiorentina non ha niente da perdere ora; la salvezza sembra, obiettivamente parlando, un traguardo ormai superato, il ruolino di marcia dei gigliati troppo superiore a quello di Ascoli, Messina, Parma, Chievo, Reggina e Cagliari per poterli nuovamente immaginare col coltello tra i denti per non finire in Serie B. Gli uomini di Prandelli possono giocare a volto scoperto ora, consci di un potenziale da piani alti, aggredendo ogni avversario, guardandolo ora dal basso verso l'alto ma sapendo di avere nelle gambe e negli schemi più forza e potenza degli avversari. Così faranno i Viola contro la Sampdoria, una di quelle squadre che sta sgomitando per risalire la china e per non farsi trascinare nel vortice dell'amenità di una classifica di basso rango, attaccandola su tutti i fronti, giocando con una trazione anteriore, per trovare ancora più fiducia in sé stessi e poter, magari, superare gli avversari e batterli nello sprint finale. Quello che darebbe il tanto agognato quarto posto, che tutti i componenti della Fiorentina, in cuor suo, stanno tenendo a freno, mordendosi la lingua e ripentendo più volte che bisogna restare con i piedi per terra. Perché i miraggi fanno sognare e poi disperare, ma gli uomini di Prandelli, che sono appena tornati dall'Algeria, lo sanno bene che ogni tanto c'è anche qualche oasi nel deserto.