FIORENTINA, rebus formazione ma con il Torino conta solo far bene
Nessuna indicazione precisa sulla formazione che domani affronterà i granata. Tuttavia, quel che conta di più è riprendere la marcia per l'Europa
Mai come questa volta, Cesare Prandelli non ha voluto scoprirsi sull’undici che domani affronterà il Torino. Il mister gigliato si è pentito delle indiscrezioni di formazione fornite alla vigilia della trasferta di Reggio Calabria quando confermò ai microfoni della sala stampa di voler confermare la squadra che aveva battuto l’Empoli soltanto qualche giorno prima. Così anche dalla rifinitura di oggi, protetta ormai da barricate e protezioni intorno ai già recintati Campini, non è giunta nessuna indicazione sulla formazione che scenderà in campo domani. Le ipotesi, tuttavia, non sono più di due, e riguardano principalmente il settore avanzato. Se in difesa, infatti, la sensazione è che Dainelli potrebbe comunque recuperare all’ultimo minuto dai postumi di una brutta botta rimediata contro la Reggina, è in attacco che il tecnico viola nutre i maggiori dubbi. Martin Jorgensen, nel pareggio dello stretto, è apparso decisamente in debito e non è certo una novità che il danese, a dispetto di una continuità chirurgica tipica dei nordici, soffra gli impegni ravvicinati. Per questo motivo il numero 20 gigliato potrebbe lasciare spazio al sostituto naturale, in assenza di Santana, ossia Reginaldo. Il brasiliano nasce come esterno di destra e a giudicare dall’ultima prestazione da titolare, quella interna contro l’Udinese, è in grado di offrire velocità, profondità e imprevedibilità. Allo stesso tempo, però, il tecnico di Orzinuovi potrebbe varare, per la prima volta dal primo minuto, un tridente prettamente offensivo con la contemporanea convivenza di signori attaccanti del calibro di Mutu, Toni e Pazzini. In tal caso, tuttavia, il consueto modulo prediletto da Prandelli, un ormai apprezzatissimo 4-3-3, potrebbe essere lievemente modificato con l’arretramento di Mutu in un ruolo da trequartista alle spalle del duo Toni-Pazzini. Difficile che Prandelli opti per quest’ultima soluzione, soprattutto considerando quanto apprezzi, a ragione, l’opportunità di effettuare una staffetta fra Toni e Pazzini a partita in corso. Meno difficile da prevedere, quasi scontato, il centrocampo. Con Santana, Gobbi e Donadel ancora fuori dai giochi, e Liverani squalificato l’unica opzione vede una linea mediana a tre formata da Montolivo, Pazienza e Blasi, Kuzmanovic permettendo il quale, nonostante la panchina, freme pensando all'esordio. Chi, dei tre, costituirà il vertice del terzetto è un’altra previsione difficile da azzardare. Anche perché, con Montolivo ormai calato sul centrosinistra, finirebbe Pazienza al centro. Una sorta di marcatura su Rosina con il compito aggiuntivo di avviare e costruire la manovra. Probabile, dunque, che il reale sostituto di Liveani sia Montolivo, che così tornerebbe a fare il centrocampista centrale. Quali che siano le scelte di Prandelli la tifoseria gigliata è pronta a fidarsi a occhi chiusi del proprio mister, e ci mancherebbe altro con la media punti stratosferica che si porta dietro. Del resto anche all’andata, con la contemporanea assenza di Toni e Mutu, la Fiorentina seppe raccogliere il massimo risultato vincendo in trasferta. E poi, a prescindere da chi giocherà domani, conterà soprattutto vincere e fare bene. Lo impone la straordinaria corsa all’Europa oramai intrapresa da tutto il collettivo viola, o meglio, la fondamentale continuità nei risultati. Prandelli dixit.