CRISCITIELLO, Dossena potrebbe arrivare a Firenze

"Inter-Leonardo, un divorzio che giova ad entrambi. Juve e Napoli: prima settimana fondamentale. Dall'Italia alla Spagna, Pozzo insegna calcio. Bentornato Verona". L'editoriale di TMW oggi è scritto da Michele Criscitiello di Sport Italia a direttor
20.06.2011 08:00 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: TMW
CRISCITIELLO, Dossena potrebbe arrivare a Firenze
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© foto di Micri Comunication

Comunque andrà a finire questa storia, non avremmo capito molto per come è andata e come si è sviluppata. Sta di fatto che al 20 giugno si fanno le squadre, non si cercano gli allenatori. L'Inter parte male, il post Mourinho ha lasciato le ferite, ha fatto ritrovare il Moratti confuso che non ci aspettavamo e ha creato imbarazzo in una società che risente dell'assenza di un vero Direttore Generale. Leonardo se n'è andato, una fuga improvvisa consumata lontano da Milano. Oggi i rossonerazzuri hanno capito che aver investito su Leo è stato uno sbaglio. Da allenatore non ha fatto i danni ma ha dato costanti conferme che quel ruolo non gli si addiceva. Oggi riparte da Parigi con un incarico più appropriato e una città che non gli farà pesare ogni singolo errore, che calcolandoli a fine stagione diventano troppi. L'Inter, alla fine, ne uscirà rafforzata da questo divorzio ma il post Leo, come il post Mou, sta lasciando segni indelebili nella dirigenza nerazzurra che si è fatta cogliere impreparata dall'addio del brasiliano più lesto e furbo, ad esser scappato con un'alternativa già pronta. Bielsa era l'identikit tracciato da Moratti, Villas Boas il primo obiettivo concreto, Spalletti la soluzione più complicata, Mihajlovic il contentino di fine giugno. In estrema sintesi la settimana dell'Inter che adesso si trova a fare i conti con i russi. Forse meglio pagare i 15 milioni di clausola al Porto per "liberare" Villas Boas.
Oggi inizia una settimana importante che si chiuderà con le risoluzioni delle comproprietà, nei casi migliori, e con le buste nei casi peggiori. Per Juventus e Napoli saranno 5 giorni belli intensi. Bigon prova a chiudere le prime vere operazioni. Criscito è il primo della lista, dopo Santana e Donadel. Il Napoli si è mosso, forse, troppo tardi per Lamela; sarebbe stato un affare. I partenopei farebbero bene a fare un sondaggio per l'attaccante del Tigre, Stracqualursi, ancora sul mercato ed un'ottima alternativa a Cavani anche in campo europeo. Dossena si guarda intorno; potrebbe finire alla Fiorentina.

La Juventus era partita bene, adesso si è un po' inceppata ed è prigioniera dei colpi da novanta che vuole piazzare quest'estate. Aguero rischia di diventare il nuovo tormentone Dzeko, Gilardino a 18 milioni è improponibile e i riscatti di Aquilani e Matri devono essere risolti al più presto. Troppi parametri zero per una società che deve innanzitutto vendere i "bidoni" dello scorso mercato. Sulla competenza di Marotta e Paratici non abbiamo mai avuto dubbi, ma sulla loro esperienza da big forse non ci siamo mai sbagliati. Conte rischia grosso, è avvisato. Dopo sette giornate, i tifosi scaricheranno anche lui. Il Presidente Agnelli, tra qualche mese non avrà più alibi. Al primo anno gli è stato perdonato quasi tutto, ma la piazza gli farà pagare gli interessi se questa stagione andrà come, o poco meglio, di quella scorsa.
Complimenti alla famiglia Pozzo, per aver chiuso un'annata da sogno. L'Udinese ai preliminari di Champions e il Granada promosso in Liga, in due anni dalla C1 italiana alla serie A. Vuol dire aver capito le regole del gioco. I Pozzo, padre-mamma e figlio, sono avanti; con i progetti e con le capacità calcistiche. Altrimenti non avrebbero vinto nei due Paesi dove è più difficile fare calcio. Sanchez finirà, probabilmente, al Barcellona alle condizioni economiche giuste.
In chiusura un saluto al Verona, tornato meritatamente in serie B, questa volta con una società stabile. Una piazza importante riconquista una categoria che più si avvicina al palcoscenico che merita l'Hellas. Per andare in B occorre avere anche un bilancio sano e non quasi 10 milioni di euro di debiti come chi aspirava a quel posto conquistato dai veneti.