BIRAGHI, Futuro? Rimarrei qui per anni. E a Napoli...
Cristiano Biraghi, terzino della Fiorentina, ha parlato così di vari temi di attualità in casa viola:
Fiorentina-Inter? Perdere fa sempre male, perdere così ancora di più. Abbiamo dimostrato che ce la siamo giocata contro la squadra più attrezzata del campionato. C’è amarezza ma si deve trasformare in consapevolezza dei nostri mezzi.
Fiorentina cambiata? Essendo una piazza ambiziosa quando le cose vanno male c’è tanta negatività mentre quando vanno bene si guarda tutto in positivo. Noi dobbiamo mantenere l’equilibrio, restare uniti e tranquilli.
Lukaku? Grande giocatore e grande persona. Non è una sorpresa che stia facendo così bene
Commisso? Ci fa piacere che sia tornato, quando il presidente è con noi porta entusiasmo.
Vlahovic? Il futuro è dalla sua parte, deve continuare a lavorare con equilibrio tappandosi le orecchie e non ascoltare le critiche. A inizio anno quando non segnava si diceva che serviva un attaccante perché lui non andava bene, ora che ha segnato con continuità parlano tutti bene di lui. Le qualità per fare carriera ce le ha. Non è facile anche per lui giocare da unico attaccante e trovare spazio tra i difensori, è importante che segni ma anche che crei spazio per i compagni.
Conte e Prandelli? Due allenatori diversi, Conte l’ho avuto tutto l’anno scorso mentre con Prandelli sto lavorando da poco ed è difficile fare paragoni. Il mister ha cercato di portare serenità in un periodo in cui l’avevamo persa, anche se Iachini va ringraziato per il lavoro che ha fatto. Nel calcio il primo che paga quando le cose vanno male è l’allenatore ma non si possono addossare tutte le colpe a lui, era anche responsabilità nostra che andavamo in campo. Abbiamo una buona squadra, quando non parti bene e ti trovi in difficoltà diventa difficile risalire. Ma abbiamo giocatori di qualità, sia di esperienza che giovani.
Cosa cambia la difesa a 4 o a 5? All’inizio dell’anno difendevamo a 5 e per cambiare modulo serve tempo per lavorarci su. Quando è arrivato Prandelli di tempo ce n’era poco perché abbiamo fatto molte partite ravvicinate e il mister ha capito che c’era più bisogno di certezze che di rivoluzioni.
Ribery? Giocare con giocatori così facilita il compito, basta dargli palla e attaccare la profondità e lui “vede” la giocata. Non ci deve essere pressione a giocare con campioni così, anzi deve essere uno stimolo in più a far bene
Igor e Martinez Quarta? Sono sorprese solo per chi non li ha visti come possiamo vederli noi in allenamento. Eravamo sicuri che avrebbero potuto dare il loro contributo, sono contento per loro perché magari hanno passato momenti in cui hanno giocato meno e adesso possono esprimere il loro potenziale.
Napoli? Sarà una partita difficile ma andiamo in trasferta con la mentalità di poter fare risultato.
Futuro a Firenze? Per me Firenze è importante e che sono disposto a rimanere per anni. L’unica squadra per cui sarei andato via, lo avevo detto anche l’anno scorso, era l’Inter. Per il resto sono contento di essere qui: possiamo far bene, stiamo costruendo qualcosa di importante e spero di dare il mio contributo per portare la Fiorentina dove merita di stare.
Firenze città? Quest’anno purtroppo si può andare poco a giro, mi piace il centro, Fiesole, il Piazzale. Tutti posti belli che adesso non si possono vivere e mi dispiace per i miei compagni che sono arrivati da poco che non possono godersi questi luoghi. Spero che questo periodo difficile passi presto.
Il mio primo gol nell’ultima partita di Astori? Ho tanti momenti insieme a lui che ricordo, quella è l’ultima partita e può tornarmi in mente quell’episodio. Davide però lo ricordiamo sempre, in spogliatoio c’è ancora il suo armadietto con la sua foto, ogni volta che la vedo penso a lui.