STORIE di dita medie e di gesti dell'ombrello
Non per Capello o per il ritorno alla vittoria del Real Madrid contro il Bayern in Champions, ma i titoli di tutti i giornali spagnoli di ieri erano per l' esultanza poco signorile di Van Bommel al gol del tre a due definitivo. Il suo passato in maglia Barcellona ha sicuramente inciso, e lui sostiene di essersi rivolto soltanto ad un giocatore delle merengues che lo aveva precedentemente offeso: fatto sta che il gesto dell'ombrello dell'olandese ha suscitato scandalo, e più che altro sembrava diretto al pubblico del Bernabeu. Quegli stessi spettatori che non più di un mese fa erano stati offesi dal loro stesso allenatore, con Don Fabio Capello pronto ad alzare il dito medio verso i contestatori dopo la vittoria contro il Saragozza.
Il connubio esultanza offensiva e pubblico non sembra però una prerogativa dei verdi campi di Madrid, con anche qua in Italia tanti stimatori del gesto dell' ombrello o pronti ad alzare il dito medio verso il "nemico"; a cominciare da quel giocatore che per antonomasia di moderato sembra aver ben poco. Nel primo derby con la maglia della sua Lazio, Paolo Di Canio realizza subito il suo sogno e realizza una rete contro l'odiata Roma; l' esultanza non stenta a trattenersi, e dopo una corsa scatenata il suo dito medio finisce rivolto verso la Curva Sud, covo dei sostenitori giallorossi. Ma il gestaccio verso i tifosi avversari non è neppure una prerogativa del calcio moderno, e anche Altafini si è prodigato nell' inveire contro chi lo fischiava; stagione 68/69, l'italo-brasiliano realizza dal dischetto e rimette in carreggiata il Napoli contro il Palermo, ma invece di esultare l' attuale commentatore preferisce rivolgersi con il gesto dell'ombrello agli spettatori della Favorita.
Più attuale il dito medio di Iliev verso il settore occupato dai tifosi della Salernitana al termine della semifinale playoff vinta dal Genoa in serie C1, e a conclusione di una partita in cui il macedone provò qualsiasi tentativo per guadagnare un rigore ottenendo invece solo insulti dai supporters granata. Attualissimo poi il gesto dell'ombrello di Stankevicius, che meno di una settimana fa si è rivolto in questa maniera verso la tribuna centrale del Treviso.
Per non dimenticare la nostra Valeria Cecchi Gori, che dopo la rete del tre a tre di Batistuta contro la Lazio, dalla sua poltrona allo stadio si rivolse con l'ormai famoso gesto dell'ombrello verso chiunque fosse di fede biancoceleste.