Mercato finito, inizia il campionato viola… Nicolussi Caviglia in regia, Fagioli mezz’ala. Un 3-5-2 equilibrato e con varie alternative

L’Assoallenatori esulta, il mercato è finito. Non solo i tecnici che stavolta - Pioli e Italiano in testa - hanno manifestato un legittimo disappunto, ma anche altre componenti del calcio stanno arrivando ad una convergenza sul tema: non si può giocare sereni quando le trattative sono in ballo. Il problema è sotto gli occhi di tutti, adesso ci portino una soluzione.
La chiusura delle operazioni è coincisa con la pausa per le nazionali. La sensazione è che nel fine settimana del 13-14 settembre inizierà davvero il campionato. Pioli sta cercando una formazione base, sapendo che la rosa gli offre, e nel dopo gara di Torino lo ha spiegato bene, alcune variabili interessanti. Una punta o due. Una centravanti e un trequartista. Due o tre centrocampisti. Ma su una paio di punti ci sono certezze. Primo: giocherà con tre difensori. Secondo: due esterni a tutto campo come Dodò e Gosens. Il resto potrà essere flessibile.
Fagioli può tornare al suo ruolo.
In questa prima fase di stagione Pioli ha provato Fagioli nella posizione di regista. Davanti alla difesa affiancato da Sohm due volte e da Mandragora a Reggio Emilia in coppa. Mentre a Torino Pioli è partito con Mandragora-Sohm e Fagioli è entrato dopo l’intervallo. Nicolò non ha mai convinto. Può darsi che ancora non sia in condizione, può darsi che non sia sereno o semplicemente non si trovi a proprio agio come primo costruttore di gioco. Il mestiere del play è uno dei più difficili: si può imparare, eccome, ma un po’ ci si nasce. Bisogna muoversi quasi su una mattonella e far viaggiare la palla a velocità sostenuta in orizzontale, ma tanto in verticale. Fagioli sembra più una mezzala di regia in un centrocampo a tre: in testa ha principi giusti, ma tende a scorrazzare di più per il campo, come interno appunto, e a giocare il pallone con tempi diversi rispetto a chi sta conficcato davanti alla difesa. Negli anni probabilmente ridurrà il proprio raggio di azione e si calerà nei panni del regista classico. Per togliersi il dubbio non resta che mettere un altro uomo in quel ruolo. Nicolussi Caviglia è stato preso anche per quello: può essere alternativo al suo vecchio compagno nella primavera bianconera o anche complementare. Per quello che il valdostano ha fatto vedere nella Juventus e nel Venezia, sembra più play di Fagioli.
Pioli potrebbe immaginare una mediana con un regista, Nicolussi Caviglia, e due interni: Fagioli e un altro tra Sohm e Mandragora.
Un 3-5-2 equilibrato.
Le partite ormai si giocano con 16 calciatori, ci sono più piani all’interno di una gara, e non e’ importante chi parte dal primo minuto, ma come si partecipa in assoluto all’impegno. Chi subentra spesso è più determinante di chi esce. Tutti devono essere coinvolti. Il tema semmai è trovare un telaio equilibrato che consenta alla squadra di considerare le due fasi, offensiva e difensiva, con il medesimo dosaggio. Ci saranno sfide nelle quali Pioli potrà riproporre la formula con due punte e un trequartista oppure con due trequartisti alle spalle di Kean. L’eclettismo di una squadra è una virtù, non un limite. Ma in generale Pioli dovrà varare un assetto che garantisca affidabilità. Un 3-5-2 con tre centrocampisti ben amalgamati, due frecce come Dodò e Gosens, davanti Kean o Piccoli, al fianco Gudmundsson o Fazzini o anche Dzeko. Tutto sembra portare in questa direzione. A cominciare dal 13 settembre quando i viola affronteranno al Franchi i campioni d’Italia. E l’equilibrio nel mezzo sarà indispensabile. Il centrocampo del Napoli fa paura solo a guardarlo: Lobotka, Anguissa e McTominay con De Bruyne a legare tra attacco e mediana. Con questo schieramento Conte si è presentato contro Sassuolo e Cagliari.
Serve un po' di tempo.
Pioli non ha ancora completato i 60 giorni di lavoro dall’inizio della preparazione. Adesso ha tutta la rosa al completo e può individuare le scelte definitive. Servirà un po’ di tempo ancora per capire dove potrà arrivare la Fiorentina. Di solito un primo vero bilancio si fa dopo 13 partite di campionato, cioè ad un terzo del cammino. Nel frattempo, però, è doveroso non perdere punti per strada. Ma l’ottimismo che pervade l’ambiente è giustificato. La Fiorentina sembra forte e strutturata. Anche se il calcio è tutto fuorché una scienza esatta…
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