OCCHI PUNTATI SU...Montolivo e Reginaldo

09.04.2007 07:27 di  Redazione FV   vedi letture

La strana coppia Montolivo – Reginaldo (praticamente le Alpi e le Piramidi) impreziosisce la domenica viola e offre un valido motivo di discussione in una giornata che altrimenti sarebbe scivolata via senza grandi scossoni per la Fiorentina, e tutto questo nonostante la roboante vittoria sull’Ascoli. Agata Christie sosteneva che gli indizi per fare una prova erano tre ed in questo senso i nostri eroi mancano di uno; noi però, cedendo ad un buonismo prettamente Pasquale, vogliamo assegnare valore doppio alle due prodezze e considerare i gol realizzati dal fantasista bergamasco e dall’attaccante brasiliano sufficienti per avere la prova che la retta via è stata trovata.  Andiamo con ordine dando la precedenza al colored proveniente dal Treviso. “Regi” (questo l’affettuoso nomignolo assegnatogli dalla curva) incarna il prototipo del calciatore che a Firenze raccoglie affetto e considerazione: grande impegno, tecnica quanto basta e quell’aria da bambinone, all’inizio sottostimato, bisognoso di una carezza prima di dormire. La partenza per lui non è stata facile, complice anche uno sporadico utilizzo da prima punta che in qualche partita lo ha penalizzato, al punto che qualcuno cominciava a chiedersi se fosse un giocatore “da Fiorentina”; immancabili piovvero i primi fischi e la svolta arriva inaspettata nel match a porte chiuse contro l’Udinese. Non può essere un caso che di fronte a degli spalti tristemente vuoti, Reginaldo abbia ritrovato la gioia di giocare; il peso della responsabilità davanti ad una platea esigente come quella del Franchi era probabilmente superiore alle sue possibilità; pian pianino però, il velocista viola (una via di mezzo fra l’indimenticato “Nippo” Nappi e Ben Jhonson), lavorando sulla crescita dell’autostima e con l’aiuto di Prandelli ha ritrovato la necessaria serenità ed ha abbandonato finalmente quell’aria da pulcino spaurito; da domenica intanto la curva gli ha dedicato anche un canto personalizzato (una sorta di Carnevale di Rio fatto in casa) e il secondo gol consecutivo (simile al precedente di Bergamo, fuga in velocità e gran tiro sotto la traversa) ci consegna un valore aggiunto per la rosa di Prandelli e forse la “prova” che Reginaldo è un giocatore finalmente da Fiorentina.

Discorso diverso per “Riccardo (finalmente) cuor di leone”. Titolare ormai da diverse partite, il suo è solo un problema di coraggio e determinazione. Fin da inizio stagione i paragoni si sono sprecati per “Montolo”, da quello oramai ricorrente col mito viola di sempre Antognoni all’ultimo in ordine di tempo, quello con l’inglese Lampard, elemento insostituibile del Chelsea di Mourinho. A Bergamo contro l’Atalanta con un lancio di 40 metri squarciò la difesa avversaria facendo gridare al miracolo o più semplicemente ricordando molto da vicino il fuoriclasse di “Marsciano”; domenica, immediata la replica con un altro colpo proprio del repertorio del fuoriclasse di cui sopra, il tiro da fuori area; manca una punizione dal limite piuttosto che una personalità più spiccata nella gestione della palla nei momenti di difficoltà e poi il raggiungimento della famosa “prova” tanto cara alla scrittrice inglese sarà compiuto. Per ora accontentiamoci di queste due prodezze che avvalorano la tesi dell’ipotesi di fuoriclasse per il talento di Caravaggio; sarà il tempo a dirci se tale ipotesi diventerà una magnifica realtà.