"OCCHI PUNTATI SU", Adrian Mutu e quella "voglia matta" di...

E' un coro unanime: da Balzaretti, a Potenza, a Frey, sono tutti convinti che Mutu con l'Inter ci sarà e condurrà i viola alla vittoria. Manca la voce più importante, quella di Prandelli, ma siamo certi che anche il mister spera nel miracolo.
19.11.2007 01:20 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

…essere in campo il 2 dicembre contro l’Inter. Adrian Mutu è ormai il leader indiscusso della Fiorentina, ed è un ruolo che il rumeno si è accollato di buon grado. E’ stato lo stesso Cesare Prandelli ad indicarlo più volte come guida tecnica (e non solo) della squadra; questo non lo ha esentato dal ricevere qualche critica (soprattutto sull’inclinazione di Adrian a cercare troppo la giocata ad effetto e su una certa ritrosia a scambiare il pallone col compagno), ma il mister viola ha sempre riconosciuto al rumeno una crescita costante sul piano della personalità e della maturità e gli stessi compagni hanno applaudito certe sue dichiarazioni improntate alla fiducia più estrema circa le potenzialità proprie e della squadra. Per tutte ricordiamo quella, memorabile, nella quale si dichiarava superiore a Kakà sullo scatto negli ultimi venti metri, e ripetuti e malcelati accenni sulla possibilità di concorrere per lo scudetto.

In quest’ottica va vista la “voglia matta” di Mutu di rientrare a tutti i costi il 2 dicembre per disputare la 14° giornata di campionato. Quel giorno al "Franchi" sarà di scena l’Inter, presumibilmente ancora capolista (domenica prossima i nerazzurri incontreranno l’Atalanta a San Siro…), e sarà il big match della giornata, con l’augurio per i viola di giocarlo da prima inseguitrice dei Campioni d’Italia. Ancora quel giorno scadranno le tre settimane dall’infortunio muscolare patito dal fenomeno di Calinesti e alla resa dei conti sarebbero solamente due le partite che dovrebbe saltare, quella di Reggio Calabria del 25 novembre e quella di Coppa contro l’AEK Atene il 29. Un vecchio adagio del calcio recita che “gli assenti hanno sempre ragione”, ma questo non vale certamente per la Fiorentina dove tutti fanno a gara per esserci ed i recuperi hanno spesso qualcosa di miracoloso. Se si eccettua il caso Santana (ormai un caso patologico, e comunque anche l’Argentino pagò nella scorsa stagione la fretta di rientrare), nessuno degli altri giocatori vuole mancare a quello spettacolo itinerante chiamato Fiorentina, dove chiunque entri recita un ruolo importante e svolge il proprio compito al meglio. Fateci caso: gli infortuni a catena attengono sempre (o quasi) a realtà di squadre in crisi o con gravi problemi di spogliatoio dove è meglio defilarsi per non essere coinvolti nel fallimento generale. Come scordare il Marco Rossi di turno o i vari Morfeo, Cois, Baronio e compagnia cantante dell’annus horribilis 2001-2002, quando si perdevano le tracce di questo o quel giocatore per mesi e mesi? Nella Fiorentina di oggi il clima è diametralmente opposto e i giocatori viola fanno a gara per... (frase abusata e che personalmente detesto per la sua banalità) “mettere in difficoltà il mister”.

Per onestà intellettuale diciamo anche che il caso di Mutu sfugge a questa regola; nessuno si azzarderebbe mai, infatti, a mettere in discussione la leadership del rumeno anche in caso di assenza prolungata, ma è sintomatica questa frenesia nel bruciare le tappe e riprendere in mano le sorti della squadra viola. Mutu ha sposato in pieno il progetto Fiorentina dei Della Valle, rifiuta sistematicamente le offerte principesche che gli arrivano da ogni parte del mondo, è il sostenitore più pervicace di Prandelli, insomma… Mutu in questo momento vive e lavora a pieno regime per portare sempre più in alto la squadra viola e per inseguire quel sogno proibito chiamato terzo scudetto.

Ovviamente si rischia di fare i conti senza l’oste che nel caso specifico è colui che lo ha ricostruito e rigenerato, vale a dire Cesare Prandelli. Il mister, lo sappiamo, dà grandissima importanza alle condizioni fisiche dei calciatori che mette in campo la domenica e riteniamo sarebbe poco propenso a rischiare il rumeno senza la certezza matematica del suo pieno recupero. Ma si sa, ogni genitore ha un debole per un figlio anche se ne ha altri dieci a cui dover dare il buon esempio, e per il figliol prodigo Adrian Mutu, ne siamo certi, il “mago di Orz” sarebbe disposto a sacrificare l’agnello e a mandarlo in campo per essere chissà…primi in classifica la sera del 2 dicembre.