IL MARATONETA, Linea verde? Si, no Forse!

03.04.2007 07:36 di  Redazione FV   vedi letture

Il match di Bergamo, servito a muovere la classifica in chiave Uefa, ha avuto il sicuro merito di dividere ancor più aspramente il popolo viola tra scontenti e ottimisti.
Le consuete tribune televisive domenicali hanno visto il contrapporsi delle due correnti di pensiero manco fossimo a “Tribuna politica”: il partito degli scontenti si è ingrossato, secondo gli ultimi sondaggi e relativi exit-poll, a causa della doppia rimonta ad opera di un’Atalanta tutt’altro che irresistibile, mentre la compagine degli ottimisti assicura di avere dalla sua la maggioranza dei tifosi viola perché, con slogan da campagna elettorale, assicura che “futuro è nostro!”.
La verità, citando Battisti, la scopriremo solo vivendo, ma per evitare “guerre fratricide” tra le due fazioni ci sono alcuni punti che bisogna evidenziare per onestà verso il lettore dell’una o dell’altra sponda.

1.    La linea gestionale è stata chiaramente tracciata dalla famiglia Della Valle che, pagati certi errori d’esperienza, ha disegnato con chiarezza il progetto Fiorentina: tecnico e collaboratori motivati, professionalmente preparati e desiderosi di emergere, squadra giovane con innesto annuale di un campione (meglio se due) già affermato che sia in linea col tetto salariale vigente in casa viola.
2.    La Fiorentina attuale quindi non è una squadra perfetta ma sicuramente perfettibile, come sicuramente non sono perfetti gli uomini che la compongono, e allora perché mettere su, alla domenica sera, i soliti processi sulle occasioni mancate e sui punti lasciati per strada in questo campionato? Quello che è stato perso non lo si recupera con le chiacchiere al bar o in studio, perciò se la strada indicata dalla società è quella della linea giovane, adeguarsi e amen, con tutte le gioie ed i dolori del caso.
3.    La rincorsa al quarto posto dopo il pareggio di domenica sembra francamente ed obbiettivamente difficile, se non compromessa, ma allora perché non ammettere che, comunque vada, sarà un successo? Perché non dichiararsi felici ugualmente per l’ottimo campionato che la Fiorentina sta facendo? In molti, a settembre, dubitavano sulle possibilità di salvezza di questa squadra e volete forse gridare al fallimento se la classifica finale dicesse sesto o settimo posto?
4.    Premesso che i giocatori a Firenze non si fanno prigionieri, per il futuro, sono tutti così sicuri di rinunciare a Toni con tanta noncuranza e a cuor leggero come sentito dire negli ultimi dieci giorni? Ricordo che il numero 30 viola è la migliore punta centrale attualmente in circolazione, un uomo che fa reparto da solo, un assegno circolare da 22/25 reti a stagione. Il Pazzini attuale non è sicuramente quello visto a Bergamo ma neppure quello di Wembley: è una via di mezzo, un giocatore che maturerà sì, ma che ad oggi non può garantire le reti necessarie per far restare la Fiorentina stabilmente ai vertici della classifica. 
5.    Se per il futuro, come sembra, la parola d’ordine sarà “linea verde”, bisognerà che tutta la Firenze calcistica se ne faccia carico, sposando questa filosofia societaria senza se senza ma, ed evitando così processi sommari a questo o quel giocatore o addirittura le disquisizioni sulle tattiche che Prandelli avrebbe dovuto adottare in certe partite non finite con una vittoria.



Insomma, se la tifoseria viola si scoprisse pronta, matura e finalmente disposta ad aspettare la crescita di questa nuova Fiorentina yé-yé il partito dei sostenitori de “il futuro è nostro” potrebbe cantar vittoria; se invece prevalesse, come sembra dai commenti post Bergamo, la fazione dei rammarichi per quanto perso per strada in questo processo di crescita, bisognerà prendere atto che Firenze sposerà la linea verde, sì, ma per dirla alla Manzoni “Adelante, presto, con juicio”, con giudizio.

S.G.