AMARCORD, Piove…tutti a casa, anzi no…allenamento

07.04.2007 09:07 di  Redazione FV   vedi letture

Terza giornata del campionato 1981-82…si, proprio quello del “Meglio secondi che ladri”; così uno storico adesivo del Brivido Sportivo, settimanale molto in voga in quel periodo, commentò uno scudetto che ci fu tolto (eufemismo) all’ultimo quarto d’ora dell’ultima giornata per un rigore assegnato (giustamente) alla Juventus ed un gol di Graziani annullato (ingiustamente) alla Fiorentina in quel di Cagliari.
ADESIVO DEL BRIVIDO SPORTIVO
Ma andiamo per ordine: i viola si presentano ai nastri di partenza di quel torneo con i favori del pronostico in virtù di una campagna acquisti faraonica; il periodo storico è quello iniziale della dirigenza Pontello che avevano rilevato la società appena l’anno prima subentrando al presidente Martellini. E’ indubbiamente una nuova era quella che si è aperta per la Fiorentina con imprenditori (i Pontello appunto, con il presidente Ranieri in testa) ambiziosi che non lesinavano investimenti e battute al vetriolo verso il palazzo del calcio (memorabile la definizione di “metalmeccanico” che il capofamiglia Callisto affibbiò temerariamente all’avvocato Gianni Agnelli).



- Quell’anno arrivarono a Firenze Cuccureddu e Vierchowod per la difesa, Pecci e Miani per il centrocampo e Graziani, Monelli e Massaro per l’attacco. Tutti offrirono un rendimento altissimo ed i viola iniziarono la stagione con una sofferta qualificazione in Coppa Italia e due vittorie di misura nelle prime due giornate contro il Como in casa (1-0) e Catanzaro in trasferta (2-0). Siamo alla terza abbiamo detto, è il 27 settembre del 1981, ed il cielo non promette niente di buono; avversario di turno l’Ascoli del presidente Costantino Rozzi che presenta tale Fabio Brini da Porto S.Elpidio fra i pali e l’ivoriense Zahoui, a suo modo figura storica, in quanto primo straniero della storia marchigiana. La partita dura in tutto 15 minuti durante i quali Gil de Ponti, centravanti ascolano ma nato sulle colline di Fiesole, si vede annullare un gol prima che l’arbitro interrompa definitivamente la partita. La giacchetta nera ignorava evidentemente la capacità di drenaggio dell’allora stadio Comunale, mentre la conosceva benissimo il mister viola “Picchio” De Sisti che su quel campo aveva vinto uno scudetto (1969) ed aveva guidato, da capitano, la squadra viola a mille imprese. Il risultato fu che l’arbitro non ne volle sapere di aspettare che, come si dice a Firenze…”spiovesse”, mentre De Sisti, ligio al dovere e mosso da un altissimo dovere professionale ordinò l’allenamento consolando i pochi tifosi rimasti con giri di campo ed una partitella con squadre miste.

- La partita fu recuperata circa un mese dopo e fu uno scialbo 0-0 orchestrato da una prova formidabile del Fabio Brini di cui sopra e da un errore dal dischetto nientemeno che di Giancarlo Antognoni. La Fiorentina, è storia purtroppo ben nota, perse quel campionato per un solo punto e la memoria va spesso a quella partita gettata via per sfortuna ed imprecisione. Oggi l’Ascoli è ultimo e apparentemente scende al Franchi in veste di vittima sacrificale; i viola sono in un limbo, indecisi se “accontentarsi” della Coppa Uefa o tentare ancora la scalata alla Champions League; stasera (forse) ne sapremo qualcosa di più e per il momento…auguri di Buona Pasqua a tutti.