AMARCORD, I viola di Batistuta sbancano Wembley
E’ la mezz’ora del 2° tempo di Arsenal - Fiorentina; break di Firicano a centrocampo, Chiesa per Heinrich, il tedesco scarica per Batistuta per l’occasione spostato a destra; controllo, scatto bruciante a saltare il difensore londinese Wintherburn e tiro formidabile che si insacca sul palo opposto della porta difesa da Seaman. E’ l’1-0 e quello sarà anche il risultato finale di una partita entrata di diritto nell’ottantennale storia della Fiorentina. Prima di viverla nel dettaglio, due annotazioni statistiche: era il 27 ottobre del 1999 e l’Arsenal con quel risultato fu eliminata (si era ancora nel primo girone) nonostante avesse dimostrato, dobbiamo riconoscerlo, una supremazia fisica e tecnica evidente; di contro la squadra viola si qualificò con una giornata d’anticipo per il girone successivo rendendo inutile ai fini pratici il successivo confronto con il fortissimo Barcellona di Figo e Rivaldo. Per la cronaca quel match, finito 3-3, sarà ricordato soprattutto per l’incredibile gol in rovesciata di Carneade Bressan realizzato sotto la Fiesole fra lo stupore generale. Wembley è uno degli impianti che hanno fatto la storia del calcio mondiale alla stregua del Maracanà, del Bernabeu, e quella sera l’Arsenal decise (credo per motivi di cassetta) di abbandonare il più familiare Higbury per calpestare quel sacro rettangolo verde. La sua costruzione risale al 1923, fu demolito nel 2003 ed è stata la casa della nazionale inglese per più di ottant’anni. Mi vengono in mente a riguardo due storiche vittorie della nazionale azzurra che fecero da apripista per quella viola che stiamo ricordando: quella del novembre 73’ quando un gol di Capello all’86’ stese i padroni di casa davanti a 100.000 spettatori, e quella del febbraio 97’, 1-0 gol di Zola al 19’, dotata di un appeal sicuramente inferiore, ma comunque significativa. I viola di Trapattoni si avvicinano all’evento snobbando il campionato e si lasciano alle spalle due sconfitte; 0-2 con il Parma al Franchi, e identico risultato al Garilli contro il Piacenza; alla resa dei conti fu una scelta ben studiata poiché nell’epico scontro dimostrarono concentrazione e grinta massimali, con elementi come Firicano e Rossitto che disputarono la loro “partita della vita”. Inizio sopra le righe con Batistuta subito ammonito dopo due minuti per un fallo a centrocampo su Dixon; predominio immediato dell’Arsenal che si farà “imbarazzante” nel secondo tempo con un Toldo versione uomo – ragno. Gol del Re Leone al 75’ (fantastico, lo abbiamo visto) e assalto finale dove i Londinesi sprecheranno l’inverosimile fino all’88’, quando l’uomo – ragno di cui sopra sublima la sua prova producendosi in una parata virtuale per quanto impossibile su un tiro da due metri di Kanu. Il nigeriano ricorderà a lungo il doppio confronto con i viola poiché anche all’andata al Franchi (0-0) fu protagonista in negativo per la propria squadra facendosi parare un rigore da Super – Toldo. Al fischio finale inevitabili scene di giubilo in casa viola delle quali ricordo alcune istantanee: la Hola di Romano fogli, secondo del Trap, solitamente uomo misurato, ma che in quell’occasione ruppe i freni inibitori e dette il meglio di se; l’esultanza di Batistuta, saltellante in mezzo al campo felice come un bambino, consapevole di aver firmato un’impresa la cui memoria resterà immortale nei cuori viola; e la gioia incontenibile di quella sparuta ma significativa rappresentanza di tifosi accorsi con ogni mezzo da Firenze per sostenere i propri beniamini. Oggi Wembley riapre e per l’inaugurazione si è scelto di dare spazio ai giovani under 21 d’Italia e Inghilterra. Tre di questi vestono la maglia viola ed uno (Lupoli) la vestirà a giugno. Che qualcuno nel prepartita provveda a fargli vedere la cassetta col gol di Batistuta… please.