VENTURA A FV: "CABRAL HA QUALCOSA CHE PIATEK NON HA. TORREIRA? ASSENZA PESANTE"

22.04.2022 13:30 di  Alessio Del Lungo   vedi letture
VENTURA A FV: "CABRAL HA QUALCOSA CHE PIATEK NON HA. TORREIRA? ASSENZA PESANTE"
© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com

Il ritrovato entusiasmo della Salernitana non sarà assolutamente un aspetto da sottovalutare per la Fiorentina, impegnata all'Arechi domenica all'ora di pranzo. Per Italiano e i suoi sarà una gara molto complicata, a causa anche dei numerosi infortuni a centrocampo. FirenzeViola.it ha contattato, in esclusivaGian Piero Ventura, allenatore dei campani nel 2019-2020, per affrontare alcuni temi relativi al match, ma non solo.

Quante difficoltà potrà creare il clima che ci sarà allo stadio ai viola?
"Credo che sia il momento meno buono per arrivare a Salerno perché adesso c'è entusiasmo e soprattutto la convinzione di potercela fare, malgrado per me rimanga difficilissimo centrare la salvezza. Squadra, società, pubblico e città vedono nelle prossime due gare la chance di uscire dal tunnel".

Che partita sarà quindi?
"Non semplicissima per la Fiorentina, ma i valori restano diversi in campo. L'ambiente sarà caldo, per la Salernitana è una partita da vita o morte perché si giocano moltissimo nei prossimi due impegni: se li vincono entrambi potrebbero salvarsi, altrimenti finiscono le speranze. Un mese fa sarebbe stato molto più semplice per i viola".

Vede la Fiorentina in corsa per un posto in Europa League?
"Assolutamente sì perché lo dicono mediamente le prestazioni che fa. Mi sembra che ci sia una grande unità di intenti tra la tifoseria e la squadra, che comincia ad aver preso consapevolezza delle proprie qualità. Ci sono tutti i presupposti per far sì che accada, ma con le parole non si va da nessuna parte e le partite vanno vinte".

La Fiorentina sarà senza Castrovilli e Torreira. Quanto perde in mezzo al campo?
"Perde soprattutto senza Torreira perché Castrovilli con Maleh riesci in qualche modo a sostituirlo. Le caratteristiche dell'uruguaiano sono diverse da quelle del suo sostituto e i viola perdono in personalità e lettura di alcune situazioni. Italiano e la società però sono stati bravi a sopperire alla partenza  di Vlahovic, sopperiranno anche a queste due assenze".

Recuperare Bonaventura sarebbe fondamentale nella situazione attuale?
"Importantissimo, ma non so come sta. Italiano lo ha portato a Torino per fargli riassaporare l'odore dello spogliatoio, il pathos della gara ed un calciatore ne ha bisogno. Non mi stupisce lo abbia aggregato in panchina e questo significa che lui pensa comunque di riaverlo a breve. Un conto però è recuperare Bonaventura, un conto è che sia in grado di fornire una prestazione adeguata".

Lei ha allenato Biraghi in Nazionale. Quanto lo ritiene fondamentale all'interno del progetto viola?
"È cresciuto esponenzialmente, diventando, al di là dell'essere capitano, un perno importante sul piano della personalità e un leader anche all'interno dello spogliatoio, almeno così sembra da fuori. Ormai è un calciatore importante per Firenze, sono felice per lui perché è uno splendido ragazzo. Possiamo dire che ha avuto fortuna di trovare la Fiorentina, ma anche la Fiorentina ha avuto la fortuna di trovare lui".

Per il tipo di calcio che piace a lei, preferisce un attaccante come Piatek o come Cabral?
"Mi sembra che Cabral abbia qualcosa che Piatek non ha, ovvero l'attacco alla profondità, ma contano le caratteristiche che un ragazzo ha da mettere a servizio di caratteristiche della squadra e ciò dipende dalla struttura della stessa. I calciatori non sono figurine e nel loro caso parliamo di due punte che hanno la possibilità di ritagliarsi uno spazio importante in Serie A. Non si può avere tutto e subito, ma non sono giocatori di secondo piano".

Come ha fatto secondo lei Italiano a trasmettere le sue idee in così poco tempo alla squadra?
"Ha fatto l'allenatore (ride, ndr). Ha idee, capacità di metterle in pratica e, quando c'è un tecnico che ha queste caratteristiche, non ci si può stupire se dà identità alla squadra. Un giocatore capisce se l'allenatore ti può dare qualcosa, mi sembra la causa l'abbiano sposata tutti... Bisogna dire bravo ad Italiano per essere entrato dentro di loro".

Quanto è importante anche per un allenatore avere una proprietà come quella della Fiorentina alle spalle?
"Ho elogiato la società per come si è mossa. Per un allenatore essere supportato, in alcuni casi anche sopportato, è di fondamentale importanza. Se c'è un distacco, non c'è una comunione di intenti e si va poco lontano. I segnali per Italiano sono assolutamente forti da parte della società, che crede di aver iniziato un percorso importante. Il tecnico lo percepisce e, se prima era disposto a dare 100, ora prova a dare anche di più".