T. CORSI A RFV, Ora solo un confronto e il silenzio

16.09.2022 12:55 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
T. CORSI A RFV, Ora solo un confronto e il silenzio
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

L'ex dirigente della Fiorentina Tito Corsi ha commentato il momento viola dopo la sconfitta contro l'Istanbul Basaksehir. Queste le sue parole di Radio Firenzeviola: "Secondo me ora per la Fiorentina c'è solo da chiudersi in una stanza e chiarirsi. Sento dare delle colpe alla mentalità e ad altre cose ma bisogna solo capire quali sono i problemi. Non è il momento di esternare troppo quello che si pensa. La società dovrebbe discutere con tutti e poi far sapere che c'è stato un confronto"

E Italiano?
"L'allenatore non deve sbagliare con le idee degli altri, sennò non dovrebbe fare questo mestiere. Però a volte può aver bisogno di un confronto con qualcuno del suo staff. Questo non vuol dire che la società non possa farsi sentire. L'allenatore sarebbe il capo della produzione di un'azienda: gli viene affidato il materiale e deve fare in modo che renda nella maniera migliore. La proprietà ha diritto di chiedere perché succedano certe cose e quali possono essere le soluzioni".

Cosa ne pensa di Jovic?
"Jovic dovrebbe fare la sotto punta, è rapido e potente sulle gambe. Però è una visione mia".

La condizione fisica della squadra?
"Non so a cosa siano dovute tutte queste defezioni e questi infortuni, ma se sono soprattutto muscolari mi fa dubitare che siano dovuti ad un tipo di preparazione. Sono troppi, tutti nella stessa categoria. Eppure vedo squadre che cambiano anche meno giocatori tra una partita e l'altra pur avendo gli stessi impegni. Ma è solo lavorando che si capisce la totalità della cultura: non si arriva mai alla domenica in condizione perfetta solo con gli allenamenti, solo giocando si trova la maglia. Io comunque predico solo una cosa: il silenzio. I panni si lavano in casa".

Ci vuole un undici di titolari?
"Bisogna sempre cercare una squadra tipo anche per fortificare gli schemi. Però tutto questo dovrà essere discusso e concordato trovando un'idea precisa. Se poi Italiano non vorrà ascoltare nessuno si prenderà la responsabilità delle sue scelte".