SKWIERAWSKI A FV, PIATEK "UCCISO" AL MILAN MA ADESSO NON VUOLE ANDARSENE
Tra i nomi di cui si è parlato nel summit di mercato andato in scena domenica mattina al centro sportivo tra la dirigenza della Fiorentina e il nuovo tecnico Beppe Iachini è stato fatto anche quello di Krzysztof Piątek. L’attaccante del Milan, ormai in uscita dopo l’arrivo di Ibrahimovic in rossonero, è una delle opzioni (ma non certo l’unica) che la società viola sta sondando per garantire al nuovo mister un rinforzo in attacco anche se i costi e i tempi per arrivare alla punta polacca potrebbero non essere così accessibili. Per parlare della suggestione legata al “pistolero” nato a Dzierżoniów, Firenzeviola.it ha chiesto un parere al collega Mateusz Skwierawski, volto e firma del portale di informazione sportiva e non Wirtualna Polska.
Skwierawski, cosa pensa dell’attuale momento di Piatek al Milan?
“Krzysztof è il classico attaccante: gioca semplice ma in modo efficace: se gli arrivano i palloni, riesce facilmente a segnare. Penso che i problemi maggiori siano dei suoi compagni di squadra perché non lo mettono mai in condizione di segnare creando occasioni. La squadra uccide il gioco e così facendo “uccide” anche Piatek”.
L’arrivo di Ibrahimovic può condizionare qualcosa per il futuro di Piatek?
“Lui è una star e sanno tutti bene, Krzysztof compreso, che lui non è arrivato a Milano per star seduto in panchina. Però onestamente penso che Ibra possa andare incontro agli stessi problemi che ha avuto fino ad ora Piatek”.
Però non ha risposto: pensa che andrà via dal Milan o no?
“Non penso che Piatek voglia andarsene in questo momento. Il Milan era il suo sogno quando è arrivato per la prima volta in Italia e un trasferimento a gennaio sarebbe come uno schiaffo in pieno volto”.
Quanto è importante Piatek per la Nazionale polacca?
“La sua posizione era di forza lo scorso anno, quando con il Genoa segnava tanti gol. Adesso per il ct rappresenta la seconda o la terza scelta in attacco ma resta comunque un punto di forza della squadra. Davanti a lui però ci sono sia Lewandowski che Milik e in questo momento non è facile per lui scalare le gerarchie”.