SIMONTI A FV: "VIOLA, CHE EMOZIONE DOMANI. PER LA CL CI SEI. SU SOTTIL E VLAHOVIC..."
La prima volta da ex, anche se in amichevole, non si scorda mai. Del resto, quando sei un fiorentino purosangue con il sangue viola nelle vene, incrociare anche solo per sbaglio la squadra che per dieci anni ti ha accolto nel suo settore giovanile non può essere una sfida come tutte le altre. Ne è convinto Federico Simonti, colonna del Trento di mister D'Anna, che domani alle 17 affronterà al Benatti di Moena la Fiorentina, nel penultimo appuntamento amichevole estivo della squadra di Italiano: “Un’emozione, non saprei davvero descriverlo” ha raccontato il terzino sinistro classe 2000, cresciuto a pane e maglia viola e oggi protagonista in Serie C: “Anche noi stiamo lavorando duramente in questi giorni, infatti sono un po’ stanco ma per la gara di domani voglio essere pronto al 100%”.
Federico, pensa di aver trovato la sua realtà calcistica ideale a Trento?
“Ho fatto solo due anni tra i professionisti ma ho sempre pensato di essermi messo alle spalle una delle mie migliori stagioni di sempre. Sono molto contento e cercherò di dimostrare ancora di più il mio valore nella prossima annata, migliorando sotto ogni aspetto”.
Quando ha segnato il suo primo gol tra i “pro” suo fratello l’ha presa di nuovo in giro?
“No stavolta si è contenuto… (ride, ndr). Sa, io non sono uno che segna tanto e prima della rete fatta nello scorso campionato in C l’ultimo mio gol risaliva al 2020, quando ero in Primavera a Firenze. Quella volta mio fratello Gabriele fece un post sui social nel quale diceva che la fine del mondo era vicina. E in effetti un mese dopo iniziò il lockdown per colpa del Covid. Quando ho segnato contro il Fiorenzuola un po’ di paura mi è tornata…”
A Trento ha portato con sé anche i suoi inseparabili manga e la playstation?
“Assolutamente sì. Ho portato soprattutto la play perché così posso vedere le serie di Netflix ma posso sfruttare anche Crunchyroll, per vedere le serie anime dei manga”.
Ha già pensato a che emozioni vivrà quando affronterà domani la Fiorentina?
“E’ un’emozione strana… ho sempre tifato fin da bambino la Fiorentina e al momento non so dire davvero quello che proverò in campo. Le darò una risposta domani, dopo il 90’”.
Qual è il ricordo più bello che si porta dietro nei suoi dieci anni nel settore giovanile viola?
“Sicuramente le due vittorie in Coppa Italia, nel 2019 e nel 2020”.
E della Fiorentina che pensa?
“Sono rimasto molto impressionato dai viola. E questo sia per i giocatori nuovi che ha comprato nel corso del mercato estivo sia per il tipo di calcio espresso nel corso dell’ultima stagione. Adesso quello che praticano i viola è calcio vero: velocità, palla al piede e divertimento. Così io intendo il calcio”.
Può ambire alla Champions?
“Da tifoso dico: speriamo! Sarebbe bello… ma non voglio gufarla. Ha tutte le carte in regola per giocarsi la qualificazione”.
Lei ha giocato due anni in Primavera con Sottil: cosa gli manca per fare il salto di qualità?
“Penso nulla. Lo conosco bene e so le qualità che ha: deve trovare l’occasione giusta in cui farà bene e ritroverà continuità e poi esploderà. Ripeto, non gli manca nulla”.
L’ha stupita la partenza a gennaio di Vlahovic, altro suo ex compagno, in direzione Juventus?
“Da un lato sono tifoso, dall’altro però sono anche calciatore: Dusan ha avuto davanti a sé una grande opportunità, alla quale era davvero difficile dire di no. Non gli rimprovero nulla perché ha avuto une bella occasione”.
E della coppia Cabral-Jovic che dice?
“A numeri e curriculum, mi pare un attacco molto valido: Cabral aveva fatto molto bene in Svizzera ma anche in Italia ha dimostrato di avere numeri, basti vedere il gol realizzato al Napoli. Jovic ha qualità impressionanti: anche se ha giocato poco, parliamo di un giocatore arrivato dal Real Madrid. Se era arrivato fino a lì, un motivo c’era”.
Lei è reduce da un viaggio in America che l’ha stregata: pensa di andare a vivere lì?
“Perché no… sarebbe una bella opportunità di vita, magari non calcistica. Ora però voglio provare a scalare le serie in Italia ma in un futuro non escludo nulla”.
E magari, Federico, lo farà con suo fratello Gabriele psicologo sportivo…
“Bella idea, ci ho già pensato: se lui resterà in America a vivere e io, nel finale della mia carriera, sceglierò di andare negli States mi piacerebbe molto lavorare al suo fianco”.