PESAOLA JR A RFV: "VIOLA DEL '69 COME IL NAPOLI DI OGGI. SOGNO UN TRIONFO IN FINALE COL WEST HAM"

11.05.2023 13:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Diego e Bruno Pesaola
Diego e Bruno Pesaola
© foto di Immagine da YouTube

A 54 dalla conquista del secondo storico scudetto da parte della Fiorentina, la mitica squadra soprannominata "Ye-Ye" allenata dal "Petisso" Bruno Pesaola, RadioFirenzeViola ha intervistato in esclusiva il figlio del tecnico che guidò la squadra viola al tricolore, ovvero Diego Pesaola, scrittore, regista e attore conosciuto al pubblico con lo pseudonimo di Zap Mangusta. Ecco le sue parole ai nostri microfoni: "C'eravamo tutti quel giorno a Torino, quando vincemmo 2-0: fu un evento clamoroso. La Fiorentina aveva un gioco meraviglioso: ogni qual volta andava sotto di un gol, dava la sensazione di grande forza e faceva capire che poteva ribaltare la partita in ogni circostanza. Era una squadra rinnovata, ma trovò la giusta alchimia subito. Potrei paragonare la Fiorentina di quella stagione al Napoli di quest'anno".

Eppure suo padre era scettico su alcune scelte della società in estate...
"Mio padre non fu riconfermato al Napoli, la Fiorentina si fece avanti e lui accettò con gioia. La società vendette Bertini, Brugnera e Albertosi e chiese a mio padre di salvarsi. E invece la stagione andò oltre le più rosee previsioni. Il campionato iniziò in sordina e il gioco della squadra si confermò splendido partita dopo partita, anche migliore di quello di altre candidate al titolo come Inter, Milan o Cagliari".

Cos'è stata e cos'è oggi per lei Firenze?
"Firenze è il mio secondo cuore assieme a Napoli. Sono due città diverse ma danno lo stesso calore, sia calcistico che per altri aspetti. Io ho studiato al liceo Michelangelo, peraltro. Ho vissuto anni molto "caldi"... erano le stagioni della contestazione e delle manifestazioni ricorrenti. Sarebbe ora che anche la Firenze di oggi potesse festeggiare uno scudetto come allora. Magari intanto può già iniziare quest'anno con una coppa".

Lei crede che quest'anno per la Fiorentina un trofeo possa arrivare?
"Vincere una finale contro il West Ham in Conference League potrebbe essere niente male. Secondo me gli Hammers sono anche alla portata dei viola, io gli ho visti spesso in questo periodo. Prima però, stasera, c'è da battere il Basilea, che non è una squadra di alto livello ma sono convinto che già stasera darà tutto".

C'è secondo lei un punto in comune tra suo padre e Vincenzo Italiano?
"La grinta, la preparazione che trasmette ai giocatori il tecnico viola sono le stesse che mio padre dava. I giocatori viola sembrano oggi avere qualche marcia in più rispetto alle altre formazioni. Ci sono però anche molti aspetti che li dividono ma le qualità tecniche che i giocatori viola facevano vedere sia negli anni '60 che oggi sono un punto in comune".

La sua famiglia ha origini argentine: che pensa di Nico Gonzalez?
"Nico è di un livello superiore rispetto alla media dei suoi compagni: quando lui è in campo, si sente. Un po' come quando in campo c'è Cabral, che mi auguro stasera possa tornare ad essere decisivo. Io però ho una passione speciale per un giocatore viola, che è Castrovolli, che penso sarebbe piaciuto molto anche a mio padre. Mio papà adorava Picchio De Sisti, ovvero i giocatori che impostano l'azione, e quindi avrebbe sicuramente apprezzato il numero 10 viola".