MARTELLI A FV, Io e Rossi anche da Putin. Firenze...
Franco Martelli Paolo Rossi lo conosceva bene, avendo lavorato per 26 anni al seguito del Club Italia, la società di calcio creata con le glorie della Nazionale Italiana, dopo aver detto addio al suo ruolo da massaggiatore della Fiorentina. Proprio al Club Italia incontra e lega con Paolo Rossi: "La notizia della sua scomparsa mi ha turbato, anche perché con lui ho avuto un legame fraterno oltre al rapporto di lavoro 26 anni in giro per il mondo. Per noi massaggiatori il legame è così stretto con i giocatori che diventano i nostri ragazzi. Lui era semplice e bravo. Ricordo che mi portò Moreno Roggi con il Club Italia e io pensavo ci fossero giocatori di basso livello, invece mi trovai davanti Graziani, Altobelli, Causio, Gentile e Bearzot. Oltre ovviamente a Paolo, che fu consigliere e presidente. Insieme abbiamo girato il mondo, dalla Cina alla Cecenia per il compleanno di Putin".
Che tipo era Pablito?
"La persona più brava e disponibile del mondo, a volte anche troppo perché la gente se ne approfitta. Ma quando siamo stati in Venezuela, in Yemen o in posti così, Paolo Rossi era sempre l'emblema italiano nel mondo".
La toscanità?
"Da entrambi quasi fiorentini abbiamo sempre scherzato. Le giornate passavano probabilmente anche troppo veloci. Lui della Fiorentina non mi parlò mai in maniera particolare, anche se so che ci fu la possibilità che arrivasse. Però entrambi preferimmo non parlarne".