BORANGA A FV, LAFONT INSICURO E SBAGLIA I TEMPI, MA VA ASPETTATO. IO PARO ANCORA
Lafont-Dragowski, un dualismo che torna d’attualità dopo qualche incertezza del francese. Ma qual è il portiere migliore? A giudicare l’operato dei due portieri,in esclusiva a Firenzeviola.it, un ex viola (Parma, Cesena e Reggiana tra le altre) che ha spiccato il volo proprio a Firenze, Lamberto Boranga: “Sono tutti e due molto giovani ma dire ora chi è il migliore è difficile. Solo le gare possono dirlo, in allenamento spesso sembrano tutti fenomeni, poi le partite sono un’altra cosa. Sembrano un po’ sullo stesso liello per ora e questo può essere uno stimolo”.
Il titolare deputato sembra però Lafont: “E’ l’allenatore che decide, certo dopo gli ultimi incontri io avrei difficoltà a scegliere. Ma Lafont ha 19 anni e se la società e il tecnico hanno deciso di puntare su di lui devono fargli fare la giusta esperienza. Ricordate Neto, quanto ci ha messo per diventare il portiere che è? Perciò devi accettare tutto quello che viene nel bene e nel male. Sarà pure bravo insomma, ma come qualità espresse per ora mi sembra indietro, non è un portiere d’eccellenza ecco, ma crescerà”.
Lei è contrario ai portieri giovani? “Credo semplicemente per esperienza personale che fino a 25-26 anni un portiere non è al top. Lafont verrà fuori, come Donnarumma”.
Avendolo visto all’opera, quali sono i difetti da correggere? “E’ insicuro nelle uscite, non ha i tempi giusti, sembra non avere carattere e temperamento ma quelli li forgia solo l’esperienza. Insomma per ora non può fare la differenza o fare miracoli ma ripeto è una questione di età e di esperienza”.
Alla Fiorentina al portiere si chiede di giocare con i piedi, può creare ansia da prestazione? “Saper usare i piedi oggi è un motivo valido per scegliere un portiere che deve essere bravo nel palleggio. Giocare la palla nel calcio moderno è un rischio perché io avevo il libero davanti perciò mi pressavano a 5 metri, ora il pressing gli avversari te lo fanno a due metri perciò devi essere molto bravo e attento. Ma per giudicare un portiere le variabili sono tante perciò aspettiamo a dare un giudizio definitivo su Lafont, certo per ora non mi ha entusiasmato”.
La Fiorentina le piace? “Molto ma è un po’ come la mia, da terzo posto in giù. Non per ora ovviamente, non è ancora matura. Ma insistendo su questo gruppo e senza troppi cambi entro un paio di anni la Champions può arrivare. Diciamo che questo è un anno interlocutorio. Ma Pioli è bravo, è uno dei tecnici più capaci anche se non è esploso come Allegri o Conte ma capisce il gioco e tiene su il gruppo. Inoltre, conoscendolo da ex parmigiano, è tranquillo, sereno e corretto”.
Lei compirà 76 anni il 30 ottobre e gioca ancora? “Come no, le squadre dilettantistiche di Marche, Umbria e Toscana, mi cercano ancora, mi fanno anche i provini perché non si fidano (ride, ndr) ma io sono esigente. Solo campi in erba vera e buoni, lo scorso maggio ho giocato in Terza, ora ho richieste anche in Prima categoria ma ci penserò a febbraio-marzo perché io alterno atletica, nuoto e calcio durante l’anno concentrandomi su una cosa per volta. Intanto recentemente sono diventato campione del mondo di salto in alto ai Master in Spagna. Le gare sono l’unico modo per mettere in pratica e misurare gli allenamenti, altrimenti a che servono?”.
Lei ha un segreto? “Allenarmi tutti i giorni, pensi che durante il giorno faccio 800 addominali di tutti i tipi, curo l’alimentazione ed ho scelto di essere vegetariano, non bevo, curo la qualità della vita insomma. E poi lavoro, così mi tengo attivo mentalmente e fisicamente. Smetterò solo quando non ce la farò più. Sport più sedentari? No. A quel punto mi ritirerò su un’isola, chissà...”