BISOLI A FV, VIOLA IMPARA A LOTTARE: BENEVENTO COSTRUITO PER SALVARSI. QUARTA? CHE PERSONALITÀ

12.03.2021 21:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
BISOLI A FV, VIOLA IMPARA A LOTTARE: BENEVENTO COSTRUITO PER SALVARSI. QUARTA? CHE PERSONALITÀ
FirenzeViola.it
© foto di Nicola Ianuale/TUTTOmercatoWEB.com

Benevento-Fiorentina è uno scontro diretto al quale molti non avrebbero mai creduto, osservando da fuori, neanche Pierpaolo Bisoli (ex viola come collaboratore del compianto Buso) che già lo scorso anno, alla guida della Cremonese, aveva avuto modo di capire la forza della squadra campana e del suo allenatore, Inzaghi: "Che domani fosse uno scontro diretto non era preventivabile - dice infatti il tecnico di Porretta a Firenzeviola - ma capitano una o più stagioni sbagliate. Per questo domani la Fiorentina ha l'obbligo di vincere se vuole tirarsi fuori dalla zona retrocessione altrimenti è condannata a soffrire. Nessuno avrebbe immaginato che con quei campioni i viola si sarebbero trovati in questa situazione ma proprio perché ha dei giocatori forti con loro può tirarsene fuori".

Il rischio qual è?
"Per lottare per la salvezza bisogna starci dentro ogni partita, saper lottare e in quelle posizioni ci sono squadre più abituate e consapevoli di essere costruite per salvarsi, penso allo Spezia e appunto al Benevento. La Fiorentina non è pronta a questa situazione ma mi sembra che ora Prandelli stia cercando di dare questa mentalità".

Cosa non ha funzionato?
"E' un campionato anomalo, senza pubblico e con il Covid. In una piazza come Firenze il pubblico è contato sempre tanto, anche i fischi possono essere uno stimolo. Senza tifosi i giocatori devono trovare le motivazioni altrove, dentro sé stessi o dall'allenatore e la società, ma anche se prepari bene le gare poi non è facile giocare nello stadio vuoto, sembra sempre di giocare delle amichevoli".

Avrebbe immaginato che il Benevento in serie A si sarebbe fatto valere?
"La scorsa stagione ha dominato la serie B, aveva una squadra superiore alla categoria perciò da neo promossaha aggiunto a quella rosa dei tasselli giusti e importanti coem Lapadula e Glick per citarne due. Inoltre ha mantenuto la sua identità, Inzaghi non esasperta il possesso palla dal basso ma fa comunque giocare a calcio la squadra".

Tornando ai viola, cosa è mancato?
"Quando è stata costruita la squadra è stata impostata intorno a giovani di prospettiva ma credo che qualcosa davanti manchi. Non si pretendere che Vlahovic segni e giochi al top tutte le partite. E' un grande patrimonio e raprresenta il futuro viola ma ora serviva un'alternativa. Kokorin? E' un profilo interessante, giocava in Champions, ma credo che avesse bisogno di qualche mese, non era un'operazione da pronti e via".

Dove non arrivano le punte, arrivano i difensori, come con il Parma; le piace Quarta ad esempio?
"Sì, ha molta personalità e non ha paura di nulla. La società lì ci ha visto bene".

Quali sono i giocatori viola sui quali lei punterebbe per uscire da questa situazione?
"Ho un debole per Castrovilli, mi piaceva già quando giocava in B e vedendolo capii subito che sarebbe diventato un ottimo giocatore. Poi mi piace Bonaventura, chedà sostanza ed equilibrio e sa fare tutte e due le fasi. Infine Ribery è un giocatore fortissimo, che fa giocate incredibili. Segna poco? Ma la sua storia dice che la sua forza è creare superiorità numerica, lasciare sul posto l'avversario e mandare in gol l'attaccante e gli assist sono importanti quanto i gol".