MALESANI, Il vero proprietario del Bologna è la città
Alberto Malesani chiede al Bologna un balzo morale. "In queste situazioni è facile appigliarsi ad alibi. Ma sarebbe un grave errore. Abbiamo davanti a noi una grande opportunità per far vedere le nostre qualità morali e professionali". Prima di partire per la trasferta di Napoli, la linea del tecnico del Bologna è di custodire l'isolamento dei suoi, per ripararli dalla bufera che sta investendo la società.
Con la crisi finanziaria, il mancato pagamento di stipendi e Irpef, il rischio penalizzazione, e la fiducia smarrita del presidente Porcedda. "Non ho mai avuto sospetti. Io sono un aziendalista di fatto", ha detto Malesani, in risposta a chi gli ha chiesto se si aspettava un epilogo così. "Ho lavorato in un'azienda che faceva macchine per ufficio. E volevo sempre che le cose andassero bene. Anche ora non posso che tifare perché si risolvano i problemi, perché l'attuale presidente li risolva.
Professionalmente per me non è successo niente".
Malesani ha detto di non credere alla possibilità che qualche calciatore possa chiedere di essere svincolato. "Siamo gente fortunata nella vita, e abbiamo l'obbligo di comportarci da professionisti. Per quello che ci compete, che è il campo.
Da lì possiamo dare una grande spinta, e sono sicuro al 100% che i miei giovanotti non deluderanno domani". "Molto bello", per Malesani, che i tifosi siano venuti al campo. "Io sono restio a fare delle ruffianate, ma ci hanno dato una grande carica". Non bisogna dimenticare - dice il tecnico - che "il vero proprietario del Bologna è la città. I giocatori passano, gli allenatori passano, la società resta".
Anche la società, gli ha chiesto un cronista? "La società resta", ha ribadito.