LIPPI, Quanti scudetti ha rubato la Juve?
«Di quali scudetti stai parlando? Io ne ho vinti cinque con la Juve, ma mi pare che degli scudetti dei quali parli tu ci fosse qualcun altro o sbaglio». Si è articolato così il botta e risposta tra l’ex allenatore della Juve e della Nazionale Marcello Lippi e un detenuto durante un incontro dibattito nel carcere di Rebibbia a Roma. Dopo la prima provocazione («Quanti ne ha rubati la Juve?») il detenuto ha aggiunto «La Juve ne ha rubati almeno 20» al che Lippi ha risposto ironico e amareggiato «la Juve ha vinto 27 o 29 scudetti e li ha rubati tutti. Ha vinto due Coppe dei campioni e ha rubato pure quelle».
Quindi Lippi ha aggiunto che «nella vita bisogna parlare di cose documentate e non di quello che dicono le persone. Gli scudetti chiacchierati, se non sbaglio, sono quelli vinti da altri».
«Ora - ha proseguito Lippi rispondendo ai detenuti - se volete buttarla sui Rolex e sui sei minuti di recupero per Roma-Inter finisce la chiacchierata».
«Perché sono qui? - ha detto Lippi ai detenuti in un incontro che ha avuto anche molti momenti di emozione oltre a quelli polemici - Semplicemente perché in questi due anni di riposo per una decisione presa prima di iniziare il Mondiale in Germania, ho voluto dividere la mia felicità con tutti quelli che di certo non vivono momenti esaltanti della loro vita».
L’ex ct azzurro ha espresso i suoi punti di vista a 360 gradi non solo sul calcio ma anche su altri argomenti di attualità. «Siamo una nazione che ha grandi punti di eccellenza» ha sottolineato compiaciuto riferendosi ai successi conseguiti dal cinema italiano a Cannes. Ha espresso il suo pensiero anche sul momento politico attuale: «Questa collaborazione tra maggioranza e opposizione è un importante segno di civiltà».
Sul calcio, alla vigilia degli Europei: «Non ci possiamo nascondere. Dei 23 convocati, 14 sono Campioni del Mondo. E tra loro ci sono calciatori che anche nei campionati stranieri portano in alto il nome dell’Italia. Vedi Toni e Cannavaro. Cassano? Ci penserà Donadoni. Se avesse giocato con continuità prima del mondiale tedesco lo avrei convocato anch’io». Su Materazzi: «È un calciatore di una generosità unica. Dovreste vederlo all’interno dello spogliatoio, per i suoi compagni ha sempre una parola buona». Su Francesco Totti: «Al mondiale i suoi compagni desideravano che giocasse perché sapevano che con lui in campo tutto era possibile».
Nel corso dell’incontro il ct azzurro campione del mondo 2006 si è espresso favorevolmente sul time-out e sul congegno che dovrebbe eliminare ogni dubbio nel caso di «gol non gol».