Meno scommesse e più grandi giocatori

Con la partita contro i rossi del Forest si avvia quindi verso la conclusione la parte inglese del ritiro estivo viola, il prossimo e ultimo appuntamento sarà per la partita col Manchester United, in programma all’Old Trafford sabato. Le sfide con Leicester e Forest, vanno considerate come un’unica partita in formato maxi da 180 minuti, infatti il tecnico Pioli ha gestito il minutaggio dei suoi uomini, alternando titolari e seconde linee secondo un principio di raggiungimento dello stato di forma dei singoli, considerato che l’ inizio della stagione ufficiale è molto vicino.
Infatti al di là delle analisi sulle singole partite, che sono in fondo calcio d’agosto e nulla più, va specificato chiaramente a cosa servano queste amichevoli estive che talvolta confondono i giudizi sulle squadre che si stanno preparando al campionato: le amichevoli non servono, o non dovrebbero servire, a titillare i desideri di stampa e tifosi, producendo spesso illusioni o delusioni preventive e aleatorie. Le amichevoli servono ai tecnici, ai loro staff e agli stessi atleti per valutare gli effetti, e le eventuali lacune, del lavoro svolto durante gli allenamenti del periodo di preparazione, e per accumulare minuti di autonomia agonistica nei muscoli dei calciatori, in questo periodo sarebbe quindi d’uopo astenersi da elogi o critiche accentuati. Detto questo, se vogliamo proprio analizzare le ultime due partite, diremo che con il Leicester, più avanti nella preparazione per l’avvio a breve del campionato di seconda divisione, la Fiorentina è parsa poco brillante ed ha perso per 2 a 0, mentre col Forest, mettendo i titolari per oltre 70 minuti ha ben impressionato, anche in una gara chiusa a reti bianche, con buone dinamiche difensive, un centrocampo funzionale ( bene Ndour) e un attacco al quale è mancato solo il gol.
Andando verso la fine la gita inglese dei viola, torna quindi in primo piano il mercato, a rinforzare i ranghi gigliati è arrivato Sohm il quale da più parti viene definito una’ scommessa’, tuttavia, avendolo pagato oltre 15 milioni di euro, visto che la Fiorentina, si è capito, sta ben attenta alle spese, più che una scommessa sarebbe da definire un azzardo sconsiderato. Infatti poiché lo svizzero non è il grande centrocampista che in molti ritengono necessiti alla Fiorentina, la domanda, forse oziosa poiché in fondo i quattrini non sono di chi scrive né di chi legge. La domanda, dicevamo, è se non sarebbe convenuto fare il saggio conto della serva e astenersi dalle scommesse, sprecando quei forse pochi soldi che ci sono, ed impiegare tutte le risorse disponibili per l’acquisto di un solo centrocampista davvero in grado di fare la differenza, un vero campione.
In tal senso il ragionamento è applicabile anche alla volontà degli uomini mercato di comprare un altro attaccante, sempre da una quindicina di milioni (dai tempi di Ikonè pare questo il prezzo fisso applicato alla Fiorentina). Un altro attaccante quando ci sono già Kean e Dzeko, oltre a Gudmundsson (e Beltran finchè non si riuscirà a cederlo), i cambi di paradigma in casa viola sono un fenomeno che va osservato con curiosità, l’anno scorso era quasi un tabù parlare di un vice Kean e infatti dietro al bomber c’era il vuoto pneumatico, quest’anno si vira invece verso la sovrabbondanza, ovviamente a botte di un quindicino alla volta, che per tre fanno quarantacinque.
Ad occhio, risparmiando sui 'quindicini' e le scommesse un grande centrocampista ci poteva scappare cartellino e contratto compresi (con la mancia al cameriere) e invece pare proprio che per avere il pezzo da novanta a metà campo, la Fiorentina debba prima sbolognare i tanti e costosi esuberi che ha in rosa, a cominciare da Beltran che a Firenze ci sta tanto comodo e non vuole andare in Brasile dove è richiesto, oppure che si privi di uno dei giocatori pregiati (Comuzzo? Dodo?) indebolendosi di fatto. Fatto il fervorino, confidiamo però che i tecnici viola siano un po’ più convinti dell’acquisto di Sohm rispetto al giudizio che ne danno alcuni rappresentanti di stampa e tifosi.
Comunque sia, vedremo come 'Padre Pioli' si arrangerà a gestire una rosa che voleva corta, ma che ha 30 elementi in aumento per via delle scommesse, ma si sa che al tecnico non è difficile far miracoli, difatti basta leggere le cronache agiografiche della stampa che ne decantano ormai senza imbarazzi le virtù taumaturgiche. Si sa come l’equilibrio non sia una caratteristica peculiare della città che specie quando si parli di pallone, sia per il tifo che per la stampa, procede a passo ossessivo una fissazione dietro l’altra, erige gli idoli salvo poi farli precipitare alla prima occasione nella più bieca furia iconoclasta, tanto che se Nanni Moretti fosse fiorentino invece che romano, direbbe continuiamo così, facciamoci ‘dimmale’.
Volendo chiudere con positività e sorriso, rileviamo che continua in molti la sensazione che dopo aver sbagliato per lungo tempo, la Fiorentina quest’anno stia intraprendendo la giusta via. Che poi lo diceva anche lo statista inglese Winston Churchill che gli americani sbagliano finché non fanno la cosa giusta.
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