Il primo fu Giancarlo Antognoni che, nel 1974, si mise in posa per la Facis e la sua linea “Ventanni” grazie alla felice intuizione del suo manager di allora, Antonio Caliendo. A tre decenni abbondanti di distanza, la pubblicità è ormai diventata l’anima del calcio e i maghi del marketing hanno capito che un campione in calzoncini tira molto di più di un attore o di un personaggio televisivo. Da qui, la corsa ad accaparrarsi il testimonial migliore, ovvero quello che assicura il maggior ritorno in termini d’immagine e popolarità, a seconda del prodotto che deve essere reclamizzato.
ASSI - E così, se David Beckham chiude un contratto con L’Oreal per 15 milioni di euro e lancia una nuova linea di abbigliamento in stile rapper firmata Adidas, Ronaldinho risponde con la sua collezione “R10” griffata Nike (che proprio per questo non ha gradito la scelta di Dunga di far giocare il brasiliano con la maglia numero 7 nell’amichevole contro il Cile e minaccia ritorsioni con la Federazione verdeoro), ma il nuovo che avanza ha la faccia buffa e i piedi magici di Leo Messi, il ragazzo d’oro degli spot.
MESSI - L’argentino che autorizza paragoni illustri (uno su tutti, Maradona) è, infatti, diventato il testimonial della “Lady Stork”, un’azienda di calzature affezionata ai calciatori, visto che in passato aveva già “fatto le scarpe” anche a Batistuta, Crespo e Veron, ha firmato un accordo con la Pepsi per girare lo spot della celebre bevanda e per fare pubblicità alla Pepsi Light e alle patatine Lays in coppia con Eber Luduena, il personaggio televisivo creato da Luis Rubio per la trasmissione “La Noche del 4”; è il volto di un’azienda di elettrodomestici ed è fra i protagonisti della campagna dell’Adidas “Impossible Is Nothing” con altre stelle dello sport.
GOYCOCHEA - Niente male davvero, per un ragazzo nemmeno ventenne. E pensare che quando il suo connazionale Sergio Goycochea decise di fare la stessa cosa dopo i Mondiali del ’90, posando come modello per la marca di intimo Eyelit, furono in molti a gridare allo scandalo. Altri tempi.
Oggi, invece, quando 5 giocatori italiani (Blasi, Cannavaro, Gattuso, Pirlo e Zambrotta) finiscono in mutande prima dei Mondiali grazie a Dolce e Gabbana a colpire sono solo i fisici scolpiti e i pettorali in bella evidenza.
CASTING - Del resto, non è una novità che nel nostro Paese gli stilisti di moda facciano ormai i casting negli spogliatoi. E se la celebre coppia siciliana ha di recente dato alle stampe “Milan Family”, collage fotografico sotto forma di libro dove giocatori e dirigenti rossoneri sono stati immortalati in una serie di scatti privati, con mogli, figli e fidanzate (seguito di un altro fortunato lavoro patinato dedicato al calcio e ai suoi protagonisti), Giorgio Armani lega da anni il suo nome e la sua immagine al rossonero Kakà e all’ex rossonero Shevchenko (con signora). Ma spesso il miglior testimonial di un prodotto è proprio il suo ideatore, come nel caso di Paolo Maldini e Bobo Vieri con la loro “Sweet Years”. Fra l’altro, l’ex attaccante di Inter e Milan ha pure la “Baci Abbracci”, in coppia con Christian Brocchi. Anche la Spagna, infine, non è insensibile alla commistione moda-calcio, come dimostra “Diferente Usabiaga”, la mostra che il fotografo Pedro Usabiaga ha dedicato a 40 giocatori della Liga, svelando il loro lato più sensuale ed intrigante.