UNA GERARCHIA DA DIFENDERE

23.09.2021 00:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
UNA GERARCHIA DA DIFENDERE
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La sconfitta contro l'Inter non è arrivata certo per suoi errori ma Bart Dragowski è finito nuovamente sul banco degli imputati. Il portiere polacco, sotto gli occhi del ct Paulo Sousa, non ha fatto errori macroscopici ma allo stesso tempo non ha dato quella sicurezza che ci si aspetta da un giocatore come lui. Non è solo una questione di piedi, quel fondamentale così moderno per un estremo difensore, si può migliorare di allenamento in allenamento. Il rendimento apparso sotto tono o comunque lontano dal miglior Drago è stato quello tra i pali. Prima di tutto per le uscite nell'area piccola, sempre meno come se qualcosa lo bloccasse, ma anche nella rapidità del gesto tecnico, un po' in ritardo rispetto ai riflessi felini che ormai eravamo stati abituati ad applaudire. 

Le gerarchie della porta sono chiare, Dragowski è il titolare e Terracciano è la sua riserva. Lo ha detto chiaramente Italiano, lo ha ha riferito in tempi non sospetti anche la società. Tutti si fidano del numero 69 viola e nonostante le sbavature citate, nessuno si sogna di togliergli il posto dal sotto il naso. Ciò non vuol dire che tutti non si aspettino uno scatto in avanti da parte del polacco, che l'anno scorso, in una stagione d'emergenza, è stato tra i migliori e decisivi per la salvezza finale. 

La sensazione è che la brutta (e probabilmente ingiusta) espulsione subita contro la Roma lo abbia un po' colpito, minando le certezze più importanti per un portiere. Dragowski deve ripartire dalla parata su Destro contro il Genoa, scordandosi qualche titubanza con i piedi e riprendendosi di slancio l'area piccola, vero regno dei portieri contemporanei e non. Nonostante qualche critica da parte dei fan di Terracciano, è lui il portiere della Fiorentina e in quanto tale dovrà ricevere tutto il sostegno possibile. Errori veri e propri non ce ne sono stati, dunque nessun allarme, solo un momento di calo che il vichingo viola dovrà essere capace di superare senza ulteriori dubbi.