UN DIVARIO DA COLMARE

Era l’obiettivo minimo, qualificarsi direttamente agli ottavi di finale per concedersi un turno di riposo quando a metà febbraio si disputeranno i play-off, ma intanto la Fiorentina si prende la soddisfazione di essere tra le prime 8 di Conference League. In attesa di capire meglio il tabellone che si formerà una volta disputate le sfide intermedie in casa viola è tempo di primi bilanci, anche e soprattutto nei confronti di un gruppo che in termini di gioco si è comunque espresso diversamente tra campionato e coppa
La difesa di Palladino - Così se il tecnico aveva rigettato qualsiasi separazione tra un presunto gruppo di titolari e uno di alternative da far giocare soprattutto in Europa le parole riferite giovedì sera al termine della gara con il Vitoria rientrano nella stessa linea comunicativa. Atteggiamento e continuità assenti in un primo tempo molto deludente potranno anche essere responsabilità dell’assetto scelto da Palladino ma lungo questa prima parte di Conference League è parso evidente il divario all’interno del gruppo.
Una rivoluzione da completare - Sotto questo profilo le scelte di mercato che si profilano a gennaio raccontano di una fase due della rivoluzione estiva che potrebbe definitivamente chiudere il ciclo triennale portato avanti con Italiano. Da Quarta a Biraghi passando per Ikonè alcuni reduci dalle tre finali degli ultimi due anni sembrano avere già la valigia in mano, e mentre l’esterno offensivo oltre il centrocampista (e magari un vice Kean) suonano come linee guida del mercato invernale il completamento dell’opera di costruzione avviato in estate rappresenta una scelta ormai inevitabile per la Fiorentina, almeno se alla lunga vorrà ritrovarsi ad avere risposte simili dai singoli tra il campionato e il cammino europeo.
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