FirenzeViola

Il contropiede di Palladino e il miglior risultato dell'era Commisso. Ora la Conference sia stimolo e non alibi

Il contropiede di Palladino e il miglior risultato dell'era Commisso. Ora la Conference sia stimolo e non alibiFirenzeViola.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 00:00Copertina
di Pietro Lazzerini

Raffaele Palladino non è stato un attaccante da classifica capocannonieri, ma sicuramente in contropiede gli sarà capitato di segnare. Un po' come ha fatto nella notte di Udine, anche se dalla panchina e non in campo. La sua Fiorentina ha ribaltato l'Udinese ottenendo così il miglior punteggio in campionato dell'era Commisso. Poi è arrivato il risultato dell'Olimpico, l'1-0 del Lecce contro la Lazio che nessuno si sarebbe mai aspettato alla vigilia. I biancocelesti, nonostante più di un tempo disputato in 11 contro 10, esattamente come i viola contro l'Udinese, non sono riusciti a pareggiare, regalando così una clamorosa qualificazione in Conference League, la quarta consecutiva, alla Fiorentina. Non solo, il 3-2 della Dacia Arena ha permesso a Commisso di raggiungere per la prima volta da quando è patron viola, il sesto posto in classifica. 

La rivincita di Palladino
Dalla contestazione contro il Bologna, al discorso dei 500 tifosi presenti a Udine con conseguenti applausi alla squadra schierata sotto il curvino degli ospiti. Palladino si è preso una bella rivincita verso chi lo aveva criticato negli ultimi giorni, agguantando last minute, il miglior risultato possibile. Adesso sì che nessuno si nasconderà davanti alla domanda: chi ha rinnovato il contratto del tecnico? Adesso è il momento dei complimenti nei confronti di un ragazzo che è passato dall'anonima classifica del Monza, a raggiungere l'obiettivo che gli era stato richiesto dal club. Anche perché il sesto posto, negli anni passati sarebbe valso un posto in Europa League e non è colpa di Palladino se ciò quest'anno non sarà possibile. 

Riflessioni (comunque) profonde
Al club, che adesso deciderà come raccontare questo risultato quando nei prossimi giorni organizzerà la consueta conferenza stampa di fine stagione, il compito di capire perché la miglior rosa dell'era Commisso non sia riuscita a conquistare qualcosina di più in una stagione dove troppe squadre blasonate hanno girato a vuoto. Una riflessione che dovrà fare anche Palladino ovviamente. Ma l'allenatore ha già fatto intendere che proprio da quei ko maledetti, come Monza, Verona e Venezia, ripartirà per rosicchiare ulteriore terreno da chi ha preceduto la Fiorentina in questo campionato. 

Un mercato per vincere
Sempre al club, il compito di non tirarsi indietro davanti alle esigenze di mercato. La Fiorentina non ha bisogno di 10 colpi, ha la necessità di confermare Kean in primis, poi De Gea e gli altri capisaldi di questa rosa. Poi dovrà effettuare 3-4 colpi che dimostrino ulteriore ambizione. Senza l'alibi della Conference, che il prossimo anno, come mai prima, sarà alla portata di una Fiorentina realmente ambiziosa. Nessuno si nasconda dietro il piacere di essere arrivati sesti, perché purtroppo, nonostante il dato numerico, passi avanti in Europa non ne sono stati fatti. Quindi per crescere ulteriormente, serviranno idee e investimenti. Anche perché, si tratta dell'anno che porterà al centenario. 

Un risultato stimolante
Si riparte da punteggi e classifica migliori, ma dagli stessi obiettivi degli ultimi tre anni. Almeno in Europa. Poi in campionato si vedrà dopo il mercato, ma nel frattempo la Fiorentina ha posto ulteriormente un livello "base" da cui ripartire. Con Palladino, autore di un vero e proprio scacco matto, ancora in panchina. Con Pradè, Ferrari e Goretti, che già da domani, dovranno iniziare a tirare le fila per il mercato che verrà. Dal caso Gudmundsson, fino alle trattative per confermare Kean. Il lavoro da fare non è poco, ma sarà sicuramente stimolato da un inatteso quanto intrigante sesto posto da cui riprendere la corsa.