Un altro scudetto napoletano, un altro esempio da provare a replicare. Udine non può cambiare il giudizio sulla stagione

Un altro scudetto napoletano, un altro esempio da provare a replicare. Udine non può cambiare il giudizio sulla stagioneFirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Tommaso Loreto

Un esercizio doloroso, non c’è che dire, ma inevitabile com’era stato inevitabile osservare la finale di Coppa Italia di qualche giorno fa. Lo scudetto del Napoli è un altro schiaffo da digerire in una stagione in cui l’Atalanta ha centrato l’ennesima Champions League, promemoria multiplo di come negli ultimi due decenni i viola abbiano perso terreno su concorrenti un tempo tenute a debita distanza.

Il dibattito sulla dimensione
Dibattito antico quello sul reale valore della dimensione viola, spesso ostaggio degli scudetti scivolati indietro nel tempo, ma comunque capace di vincere coppe e togliersi soddisfazioni negli anni a seguire. Di certo c’è che mentre a Firenze le ultime due proprietà hanno soprattutto spiegato cosa non era possibile fare a Napoli un proprietario nel giro di 20 anni ha infilato vittorie pesanti e stabilito il club ai piani alti della Uefa. Segno che a prescindere dalle strutture, e con competenza e coraggio negli investimenti, è possibile scrivere storie indelebili. In più, senza scomodare bacini d’utenza più ampi, basterebbe citare nuovamente i traguardi di Bologna e Atalanta per rendersi conto che gli esempi non mancherebbero, basterebbe provare a replicarli.

Se la Conference non può bastare
In casa viola tuttavia l’attualità è un’altra, si chiama Udinese e soprattutto porta ancora il nome e i colori della Conference League. Se nel migliore dei casi i viola sono destinati a centrare la quarta partecipazione consecutiva alla versione meno patinata dell'Europa significa che le cose non sono andate come ci si augurava, a prescindere dai punti che oggi potrebbero rappresentare soltanto un traguardo senza premi. Insomma per decidere il futuro è comprensibile attendere il fischio finale della gara di stasera per tirare le somme su riscatti e tutto il resto, per rendersi conto che è necessario fare di più (da parte di tutti, dirigenza e tecnico) probabilmente no.

Un mercato da condividere
Sarà il mercato a tenere banco già da domani, e non solo perché per via del mondiale per club ci sarà una finestra anticipata di trattative. La Fiorentina costruita la scorsa estate sarà passata al vaglio e c’è da augurarsi che tutto avvenga nella massima condivisione con il tecnico. Perché già il suo prolungamento è suonato più come un caso da gestire che una decisione soppesata e convinta. Se come pare sarà Palladino il nuovo tecnico il club ha il dovere di proteggerlo il più possibile, come ancora non è avvenuto. E soprattutto nell’ottica della prossima stagione in cui il rischio - inevitabile - è quello di una partenza in un ambiente molto poco propenso a concedere all'allenatore il minimo margine di errore.