Fiorentina-Comune, dalle “penali” agli “sconti”, la ritrovata intesa si traduce anche negli atti

Era stato annunciato e così è stato. La Fiorentina si è vista accogliere dalla Lega serie A la richiesta di giocare le prime due giornate di campionato 2025-26 fuori casa e perciò il Franchi rimarrà a completa disposizione delle ditte che eseguono i lavori di ristrutturazione per quattro mesi (l'ultima gara del 2024-25 è stata il 18 maggio e i viola, dopo le trasferte in agosto a Cagliari e Torino, si rivedranno a Firenze il 14 settembre contro il Napoli). Il 21 e il 28 agosto sono previsti gli spareggi di Conference League, ma i gigliati (anche se a oggi il Franchi per l'Uefa è lo stadio «di casa») chiederanno di giocare altrove e al 99% la richiesta sarà accolta (Reggio Emilia, Parma e Bologna sono gli impianti più indiziati ad accogliere la Fiorentina). La fase successiva della Conference inizierà con la prima giornata fissata al 2 ottobre.
Lasciare il Franchi per circa 4 mesi (così le ditte potranno accelerare coi lavori), come risulta dai documenti sottoscritti tra il club e il Comune, garantirà alla società uno sconto sui 600.000 euro di canone di «affitto» per la prossima stagione.
«Il versamento del corrispettivo avverrà come segue:
euro 300,000,00 entro il 31/12/2025;
euro 200.000,00 entro il 30/04/2026;
euro 100.000,00 entro il 31/07/2026;
Il canone come sopra disciplinato – si legge nell'accordo per la concessione – potrà essere suscettibile di eventuali modifiche in riduzione, da regolare d’intesa tra le parti mediante conguaglio o altra forma di ristoro e/o rimborso di equivalente effetto, nel caso in cui la ACF Fiorentina dovesse disputare fuori casa le partite di inizio stagione».
Questa riduzione è stata avanzata dal club per vari motivi. Non avendo a disposizione per tanti mesi l'impianto, la Fiorentina non potrà sfruttarlo neanche per iniziative extra-partite che garantirebbero, seppur in misura minore rispetto alle gare dei gigliati, dei ricavi. Inoltre nella pausa tra le due stagioni, come accaduto l'estate scorsa con la trasformazione di alcuni ambienti dedicati a uffici in aree lounge riservate al pubblico vip, non potranno essere effettuati dei lavori per migliorare ulteriormente con strutture provvisorie l'hospitality (e godere dei conseguenti benefici economici).
In passato in viale Fanti c'era la sede della società e perciò le convenzioni avevano validità per 365 giorni l'anno, adesso col Viola Park e i lavori di ammodernamento, in sostanza, l'impianto serve alla Fiorentina per un numero limitato di giorni durante la stagione sportiva e con una lunga pausa nel periodo estivo. In sede di proroga della concessione, a inizio primavera scorsa, la Fiorentina ha avanzato la richiesta di «sconto» e Palazzo Vecchio l'ha accolta trascrivendola nero su bianco, ma su a quanto ammonterà, per ora vige il massimo riserbo, anche se verosimilmente si dovrebbe trattare di alcune decine di migliaia di euro.
Qualche anno fa accadde il contrario. La Fiorentina avrebbe dovuto «rendere le chiavi» del centro sportivo «Davide Astori» entro il 30 giugno 2023 (perché si prevedeva di avere già trasferito tutto al Viola Park di Bagno a Ripoli), ma la riconsegna avvenne con quattro mesi di ritardo e un esborso in favore del Comune di 100.000 euro (25.000 per ogni mese in più rispetto a quanto previsto). Non è che durante quei quattro mesi il Comune avesse una strettissima necessità dei «Campini», ma anche questo incremento per un eventuale ritardo nella consegna fu messo nero su bianco nella convenzione per il Franchi ed aree limitrofe. Insomma, dalle «penali» del passato siamo arrivati agli «sconti» del presente, che testimoniano il cambio di rotta e di rapporti tra la società sportiva e la pubblica amministrazione.
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