BAKIC A RFV: “FIRENZE NEL CUORE. LA MIA VIOLA ROMANTICA. E ORA OCCHIO A JOVIC E KOKORIN”

13.08.2023 15:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: intervista di Andrea Giannattasio
BAKIC A RFV: “FIRENZE NEL CUORE. LA MIA VIOLA ROMANTICA. E ORA OCCHIO A JOVIC E KOKORIN”

Un avversario con ancora tanto viola nel cuore. Nonostante un'esperienza rapida in cui è riuscito ad incidere poco, Marko Bakic - oggi centrocampista dell'Ofi Creta - non ha dimenticato le sue stagioni a Firenze. E al termine dell'amichevole di ieri giocata contro la Fiorentina (match terminato 1-1 con il pareggio al 90' dei greci), il montenegrino ha scelto di raccontare a RadioFirenzeViola in esclusiva i suoi ricordi in viola: "Sono passati dieci anni ormai e dopo tanto tempo ho capito di essere arrivato a Firenze nel 2013 troppo acerbo, troppo presto per il livello dei viola di allora. Ma per me è stato comunque un periodo importantissimo perché ho imparato tanto: come comportarmi in campo, come si fa il professionista. Basta leggere i nomi dei giocatori che erano in quella Fiorentina per capire perché un ragazzo di 18 anni come ero io non ha avuto spazio. Però ho imparato tanto e a distanza di tempo posso dire che la Fiorentina mi è rimasta nel cuore. Tra tutte le squadre dove ho giocato, in Italia e in Europa, è quella che seguo di più. Per questo quando posso torno a Firenze con la mia famiglia: seguo sempre e sento questa squadra".

Che test è stato quello con la Fiorentina?
"Per noi è stata una partita importante. Era un match di livello internazionale perché la Fiorentina significa tanto per tutte le squadre al mondo. Quando abbiamo saputo di avere  l'opportunità di giocare con la Fiorentina al Franchi, tutti i nostri dirigenti hanno voluto essere presenti qui. Anche il nostro proprietario è arrivato dall'America per seguire il match dal vivo. Per noi è stata una buona gara, abbiamo tanto rispetto per la Fiorentina. Per l'Ofi il campionato inizia tra sette giorni e il nostro obiettivo è quello di andare in Europa: abbiamo investito tanto nell'ultimo periodo e penso che abbiamo fatto una buona prova contro una squadra più forte di noi. Abbiamo provato a giocare, volevamo vedere a che punto siamo contro una squadra come la Fiorentina che domina sempre, che ha sempre il possesso palla e con Italiano ancora di più. Noi la seguiamo sempre e sappiamo che è una formazione dinamica e per questo la vedo molto bene, fisicamente preparata. Con questi innesti i viola faranno bene sia in campionato che in Europa".

La sua Fiorentina, quella di Montella, com'era?
"La mia Fiorentina era più romantica. Dico sempre così quando voglio compararla ad altre. Era una squadra che giocava bene, con più giocatori bravi a fare il "tiki-taka". Arrivo a dire che è stata la Viola più forte degli ultimi dieci-dodici anni. Ma se vedo oggi come la nuova società investe e come ha in testa di far le cose, spero che i viola arrivino a fare grandissime cose a lungo andare".

C'è un giocatore che più l'ha colpita ieri?
"Mi piace tanto Arthur perché, più o meno, fa il mio ruolo. Quando giochi contro di lui, capisci subito che è un fuoriclasse senza ombra di dubbio. Però mi piacciono anche Bonaventura e Kokorin, che ha giocato benissimo contro di noi: non me l'aspettavo. E' un giocatore di classe ed l'ha dimostrato. I giocatori della Fiorentina hanno una qualità superiore rispetto alle squadre greche per quello spero che facciano belle cose quest'anno: sono il loro primo tifoso e cercherò di tornare di nuovo in questo stadio per vedere una partita, se sarà possibile".

La Fiorentina ha sempre avuto una lunga tradizione con i giocatori dei Balcani...
"Conosco Jovic da tempo perché siamo stati vicini di casa a Lisbona ed abbiamo lo stesso preparatore a Belgrado. La Fiorentina ha avuto sempre giocatori di quell'area geografica e per questo la sentiamo particolarmente vicina, perché c'è sempre stato qualcuno di noi che ha lasciato il segno in passato. Speriamo che in futuro arrivi qualche giovane forte perché alla Fiorentina servono giovani di livello che si possono poi essere rivenduti".

Dopo Firenze ha girato molto: Portogallo, Spagna e Belgio. In Grecia ora cerca stabilità?
"In verità, se avessi potuto scegliere una strada differente, lo avrei fatto perché la Fiorentina è stata la squadra più forte dove ho giocato ma io allora non ero pronto. Oggi ho capito che è andato tutto come doveva andare: sono stato meno in campo di quanto dovevo ma nelle squadre dove sono stato dopo ho sempre dimostrato la mia qualità. Ho avuto diversi infortuni, ho subito due operazioni alle ginocchia e così tutto diventa più difficile. Ma non sono rammaricato di quello che ho fatto a Firenze perché so di essere arrivato nel momento forse non giusto: mi sono trovato in una città perfetta, ho imparato la lingua e mi sento come a casa. Quando vengo qui, anche se non ho giocato quasi mai, la gente mi saluta come fossi stato un top player. Mi sento uno di loro, sono sicuro mi ci sentirò fino alla fine della mia vita perché sono arrivato qui come un bambino: non sapevo niente della vita e alla fine questo periodo è stato il più importante della mia carriera".