UN RIGORE "GENEROSO", DUE PUNTI PERSI...

23.09.2012 00:20 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
UN RIGORE "GENEROSO", DUE PUNTI PERSI...

"Voglio vedere se un rigore così lo davano alla Juve..." Questo, più o meno, il pensiero diffuso del tifoso viola. Questa la reazione stizzita, risentita, di chi si è sentito defraudato di una vittoria conquistata sul campo. E chiediamo scusa se siamo provinciali (o appariamo tali...) ma la stessa reazione l'abbiamo avuta anche noi. Per questo ci trova pienamente d'accordo. Il rigore fischiato contro i viola, al 92' di Parma-Fiorentina (sì, avete capito bene... 92' minuto, in pieno recupero) si dà alle squadre "piccole", che nel "palazzo" non hanno voce in capitolo. In soldoni... non contano niente. Dove l'accezione "piccola" è uguale e contraria al termine "grande", proprio di squadre come Milan, Inter e (appunto) Juventus. Analizziamo l'accaduto: siamo oltre il 90', Luca Toni retrocede in area per difendere l'1-0, quando il pallone carambola sulla mano del bomber di Pavullo. Fate attenzione: carambola significa colpire incidentalmente qualcosa senza averne l'intenzione. Ergo non c'è volontarietà, ergo non ci sono gli estremi per assegnare il calcio di rigore. Ergo... la Fiorentina meritava di vincere la partita. Aggiungeteci che siamo in pieno recupero, con la squadra di casa in dieci, insomma... per dare un rigore in situazioni simili ci vuole coraggio. E invece il pallone tocca la mano scomposta di Toni e Valeri fischia il rigore. Calcia Valdes e fa 1-1. Inutile far finta di niente, questo rigore grida vendetta. Il dubbio che, se dall'altra parte ci fosse stata la Juventus, l'Inter, il Milan, o comunque una "grande" del campionato, lo stesso rigore non sarebbe stato dato si fa strada, si fa certezza.

CHI ALZA LA VOCE? Ed ora che succede? Qualcuno protesta? Qualcuno sbatterà i pugni sul tavolo? Chessò... ADV, Mencucci, Pradè... Qualcun altro farà come Diego nei confronti di Yaki, piuttosto che di Marchionne? Temiamo di no. La Fiorentina predica il fair-play, scrive "Save the children" sulle maglie, addirittura propugna: "il calcio è un divertimento". Tutto molto bello, direbbe qualcuno, ma a volte ci vorrebbe dell'altro. E andiamo avanti così. Vanifichiamo la magia di Roncaglia, la prodezza di Viviano sul primo rigore (una tantum... quel rigore c'era), l'altro miracolo su Amauri. Azzeriamo il possesso palla della Fiorentina che sfugge alla violenza dei ducali e propone gioco, dispensa spettacolo. Siamo sinceri: specialmente nel primo tempo la Fiorentina di Montella ci è sembrato un piccolo Barcellona: tiki-taka a volontà, uno-due a centrocampo, imbucate a go-go... Manca un centravanti di professione, poi il gioco è fatto. E invece, due minuti oltre il tempo regolamentare, arriva un signore in pantaloncini e maglia gialla che si inventa un calcio di rigore e ti dice: "Guardi, è inutile che lei si danni, che si affanni. Lei, oggi, non può vincere. Sarà (forse) per la prossima volta". Caro Valeri, sapesse quanti anni sono che ci sentiamo fare gli stessi discorsi. E' che ogni volta ci illudiamo che la musica possa cambiare, che vinca finalmente il migliore. Evidentemente ci sbagliamo, evidentemente non abbiamo capito niente. Accontentiamoci di vedere una Fiorentina spettacolare, che gioca al calcio, che vince rispettando le regole. Accontentiamoci per ora di divertirci. Per ora...solo quello.