RAZZA ROMANA...

14.04.2012 01:33 di  Stefano Borgi   vedi letture
foto di Stefano Borgi
foto di Stefano Borgi
© foto di Firenze Viola

Lo spartiacque fu il gol sbagliato da Andrea Carnevale. Sbagliato apposta non c'è dubbio, con un unico, deprecabile intento: mandare la Fiorentina in serie B. Successe il 6 giugno 1993, durante un Roma-Udinese all'ultima di campionato. A 300 km di distanza la Fiorentina sotterrava il Foggia di Zeman per 6-2, ma quel gol fallito a porta vuota dall'attaccante giallorosso (ci fa senso anche solo pronunciare il nome) volle dire pareggio per l'Udinese e retrocessione per la Fiorentina. Fino a quel giorno, va detto, Fiorentina e Roma conducevano vite parallele, entrambe sospese tra il centro classifica e la zona Uefa, ogni tanto il guizzo di uno scudetto...ma niente di più. Sopratutto un patto di non belligeranza (questo in campo, sugli spalti invece era guerra aperta...) quasi un'affinità elettiva dovuta alla storia, alla bellezza, all'arte ostentata dalle due città. Poi lo scherzo di... Carnevale, un vero e proprio affronto, un torto che ha reso Fiorentina-Roma il nuovo derby di Firenze. Più di Fiorentina-Juventus. Metteteci poi i vantaggi, i privilegi che Roma (e la Roma) hanno avuto dal "palazzo", dalla politica, il buonismo (servilismo?) di prefetti e questori verso la tifoseria giallorossa, e capirete perchè a Firenze la razza Romana (o meglio...romanista) non può vederla proprio nessuno. Peccato, perchè per assurdo la Fiorentina si è cibata spesso di prodotti calcistici provenienti dalla Capitale, per ben figurare, addirittura per vincere i soli due scudetti della sua storia

Ma andiamo con ordine. Sono ben 34 i giocatori nati a Roma (oppure in provincia di...) che hanno vestito la maglia viola. Dal portiere Ballanti (nato a Tivoli, viola negli anni 30') a Superchi (anch'esso portiere, anch'esso nato in provincia... ad Allumiere). Nel mezzo stelle di prima grandezza e carneadi, alternati da normali pedatori e mezze cartucce. Dicevamo dei due scudetti: cominciamo dal primo che vedeva un romano illustre in panchina, Fulvio Bernardini (degli allenatori parleremo dopo, ma il professore merita lo "ius primae noctis"), autentico santone del calcio italiano. Dopo il miracolo viola del 1956, "Fuffo" si ripetette a Bologna prima di ricostruire la nazionale nel 1974. Basti dire che il 20 novembre di quell'anno fece esordire Giancarlo Antognoni in maglia azzurra, più di così... Il secondo tricolore vedeva addirittura 3 calciatori provenienti dalla "città eterna": oltra al già citato Superchi, ecco "Picchio" De Sisti e Claudio Merlo a miracol mostrare. Il numero 8 ed il numero 10 di quell'undici vincente, una delle coppie meglio assortite del calcio italiano. De Sisti, poi, fungerà anche da allenatore (dal 1981 al 1984) sfiorando nel 1982 il terzo scudetto. Tra i carneadi ricordiamo un certo Corbyons (terzino nato nel 1900) e Guarnacci, mediano senza fortuna della Fiorentina ye-ye. Avanti adesso con le mezze cartucce: Giovanni Bertini (terzino degli anni 80', da non confondere con Mario vicecampione del mondo a Mexico 70'...) Beltrammi, Bettoni, Calisti, Cherubini, "saponetta" Fiori, Ginulfi, Nicodemo, Pascucci, Salvatori e Savini. Gli ordinari con Bellini, Cerci (potenzialmente superiore, caratterialmente inferiore, la media lo pone nel mezzo...) Della Martira, Ferroni, Di Mauro, Nappi, Moretti, Onorati, Sella, Minieri, Claudio Pellegrini e De Silvestri... Fino alle eccellenze (qualcuna più, qualcuna meno...): Di chiara, Di Livio, "Ciccio" Graziani (di Subiaco), Liverani, Alberto Orlando (poco conosciuto, ma capocannoniere nella stagione 64'-65').

Terminiamo con gli allenatori: nella storia gigliata i romani sono stati 6, tutti di spessore, tutti di riconosciuta fama. Detto di Bernardini e De Sisti, citiamo Paolo Carosi (buon anima, un gradino sotto rispetto agli altri), "Carletto" Mazzone, Graziani (sul finire della stagione '89-'90), e Claudio Ranieri. Niente male no? A questo punto manca solo la formazione: modulo 4-3-1-2 con Superchi in porta, De Silvestri e Di Chiara terzini, Della Martira e Moretti centrali difensivi. Centrocampo a tre con De Sisti regista, Merlo mezzala destra, Di Livio mezzala sinistra. Cerci tra le linee a supporto delle punte Graziani ed Alberto Orlando. Allenatore (ovviamente) Fulvio Bernardini. Dimenticavamo, manca il presidente. Il "phisique du role" ce lo avrebbe Vittorio Cecchi Gori: parlata romana, sbruffone quanto basta, istrionico (e fanfarone) come il peggior coatto capitolino. Vittorio (ahimè) nasce a Firenze il 27 aprile 1942, e ci duole dirlo: nessuno è perfetto!