"OCCHI PUNTATI SU..." Stevan Jovetic, e la sindrome della maglietta strappata

12.09.2011 01:02 di  Stefano Borgi   vedi letture
 "OCCHI PUNTATI SU..." Stevan Jovetic, e la sindrome della maglietta strappata
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

C'è stato un momento che pensavamo sarebbe finita come col Cittadella, con Stevan Jovetic che si strappa la maglietta per la disperazione. Povero Stevan, ci ha provato in tutti i modi ma niente da fare, il tanto agognato gol non e' arrivato. Piccolo passo indietro: mancano pochi secondi alla fine di Fiorentina-Bologna, il risultato è ormai al sicuro, quando Stevan Jovetic prova l'ennesimo tiro verso la porta di Gillet: palla sul destro, tiro a girare e sfera di poco fuori. Qualche minuto prima una deviazione gli aveva strozzato l'urlo in gola, prima ancora un altro tiro fuori per... questione di centimentri. Senza contare una galleria di conclusioni durante i 90' da riempire un intero taccuino. E allora ci è venuto in mente quel pomeriggio del 21 agosto, Fiorentina contro Cittadella per il terzo turno preliminare di Coppa Italia, il tiro a botta sicura di Jo-Jo respinto da un difensore, ed il gesto clamoroso della maglietta strappata. Quel gesto, una via di mezzo tra rabbia e disperazione, resa e sconforto, piacque tantissimo a Mario Cognigni, ufficialmente presidente esecutivo, per una volta tifoso della curva. "La maglia strappata da Jovetic, per la rabbia di avere sbagliato un gol, è il simbolo migliore dello spirito con cui la Fiorentina si è ripresentata all'inizio della nuova stagione, una stagione importantissima - ebbe a scrivere Cognigni sul sito ufficiale. In una giornata estiva di caldo canicolare, caldo che rendeva quasi impossibile giocare al calcio, si sono visti in campo giusto spirito agonistico e volontà di emergere, in linea con le aspettative della società e dei veri tifosi". Ecco, spostate tutto di 21 giorni e le due immagini si sovrappongono: una giornata calda, caldissima, come e più di quella domenica d'agosto, il risultato a favore, uno Jovetic arrembante (un pò frenetico, certamente egoista alla disperata caccia del sigillo personale) e l'ennesimo gol sbagliato, mancato un pò per sfortuna, un pò per imprecisione. E' mancato solo lo strappo della maglia, divenuto per Jo-Jo una specie di sindrome, di vorrei ma non posso. Ricorderete infatti che quel gesto (a differenza di Cognigni) non piacque a Mihajlovic, che si ritrovò la squadra in 10 a pochi minuti dalla fine. Vuoi per le tre sostituzioni già effettuate, vuoi perchè non si trovò un'altra maglia numero 8. Forse stavolta il magazziniere si era premunito (e, attenzione, anche contro il Bologna erano esaurite le sostituzioni), ma vivaddio non ce n'è stato bisogno. Stevan Jovetic si è controllato, ha respirato profondo e contato sino a 10, anche se la voglia di gol e di gloria sta diventando quasi un incubo. Stevan aveva promesso gol (in doppia cifra) ed assist: per ora è arrivato il secondo con il pallone che Cerci ha scaraventato in rete. Adesso manca solo il gol personale, ma tranquilli perchè Jo-Jo è tornato più forte di prima, più voglioso di sempre, dall'alto dei suoi 22 anni, della sua gioventù, di una carriera appena agli inizi ma già luminosa. E questa, più della maglietta (non) strappata, è la notizia più bella.

Di seguito la sequenza tratta dal video di Violachannel.tv dello strappo della maglietta contro il Cittadella