MUNUA, ANCORA UN PORTIERE STRANIERO PER LA FIORENTINA. VIAGGIO NELLA CRISI DEI "NUMERI 1" ITALIANI
Gustavo Munua è l'8° portiere straniero della storia della Fiorentina. Prima di lui Manninger, Cejas, Frey, Lobont, Boruc, Avramov e Neto. Colpisce come fino al 2001 (Manninger... appunto), la Fiorentina in 75 anni di vita non avesse avuto nessun portiere straniero. In soli 12 anni (dal 2001 al 2013) ne ha avuti ben 7, a testimonianza di un'inversione di tendenza dovuta un pò alla globalizzazione un pò all'evidente crisi del ruolo di portiere in Italia. Andiamo avanti. Munua è uruguaiano, ha 35 anni, e si inserisce nel solco dei grandi portieri della "celeste": da Roque Maspoli, campione del mondo nel 1950, a Ladislao Mazurkiewicz, il più grande portiere uruguaiano titolare ai mondiali di Mexico '70. Poi ci sono stati Fabian Carini all'Inter, Fernando Muslera alla Lazio, fino a Mauro Goicochea oggi alla Roma. Ma tra tutti, non ce ne vogliano, sono poco più che paranza.
PORTIERI SULL'ORLO DI UNA CRISI... Il titolo parla di crisi dei "numeri 1" in Italia. A conferma di tutto ciò siamo andati a controllare i portieri (titolare e riserva) delle 19 squadre che hanno preso parte all'ultimo campionato di serie A. Di queste solo 8 hanno schierato portieri italiani: la Juventus, ad esempio, con Buffon e Storari, Il Napoli con De Santis e Rosati, il Milan con Abbiati ed Amelia. Dalla quarta in giù... l'invasione straniera: la Fiorentina con Neto, l'Udinese con Brkic, la Roma addirittura con tre elementi (Stekelemburg, Goicochea e Lobont). Quindi, sempre in ordine di classifica, la Lazio con Bizarri, il Catania con Andujar, l'Inter con Handanovic. Una pausa con il Parma (Mirante e Pavarini) e si ricomincia con il Cagliari (Avramov) ed il Chievo (Ujkani). Fino ad arrivare a Sampdoria e Genoa con due portieri stranieri ciascuno (rispettivamente: Da Costa e Romero, Frey e Tzorvas). Per finire, il Torino con Gillet. Curiosamente le tre retrocesse si sono avvalse solo di portieri nostrani (Sorrentino e Benussi per il Palermo, Pegolo e Farelli per il Siena, Perin e Pelizzoli per il Pescara). In tutto 38 elementi (+1 considerando la Roma che ha alternato tre portieri stranieri in egual misura): 39 portieri di serie A, suddivisi in 24 italiani e 15 stranieri. Di questi ben 7 titolari (Brkic, Stekelemburg, Andujar, Handanovic, Da Costa, Gillet e Frey). E la stagione prossima si prevede l'arrivo di molti altri, a cominciare dall'uruguaiano della Fiorentina Gustavo Munua. Infine, interessante la scansione geografica: in serie A ci sono 3 portieri serbi (Brkic, Avramov e Ujkani), 3 argentini (Bizarri, Andujar e Romero), due brasiliani (Neto e Da Costa), un belga, un olandese, un francese, un uruguaiano (Goicochea), un greco, uno sloveno, un romeno.
CONCLUSIONI - C'era una volta la scuola dei portieri italiani. A partire da Combi (due volte campione del mondo nel '34 e nel '38), ad Olivieri (campione olimpico nel '36), a Sarti, Albertosi, Zoff, Pagliuca, Buffon... Oggi Prandelli si deve accontentare di Buffon (sempre un grande, ma ormai 35enne), di Marchetti, di Sirigu... Per non parlare della tradizione fiorentina: da Ballanti a Griffanti, a Costagliola. Da Sarti ad Albertosi, da Superchi a Galli, a Toldo... Recentemente, invece, dobbiamo ringraziare Sebastian Frey (in primis) e Arthur Boruc. Mentre l'ultimo, Emiliano Viviano, italiano e sopratutto fiorentino, ha deluso e non verrà riconfermato. Certo sono cambiate le regole, i palloni, gli attaccanti... più grossi, più alti, più potenti. Basta questo per giustificare la crisi? Non del tutto. In casa viola come papabile per la stagione prossima c'è Agazzi del Cagliari, ma Pradè e Macià sono attivi nel nord Europa pronti a cogliere altre occasioni d'oltre confine. Di certo il ruolo del portiere in Italia è in crisi, come del resto tutto il calcio italiano. E allora, perchè stupirsi?