LA PARABOLA DI FACUNDO
Forse è stato il primo "fenomeno" della nuova Fiorentina. Colui che ha riacceso la speranza, che incarnava la voglia di rivalsa, di rivincita del popolo viola. Facundo Roncaglia, con quella faccia da indio così simile a Passarella, voleva dire: "Noi ci siamo, pronti a combattere". Era l'11 luglio 2012 (esattamente 30 anni dopo il titolo mondiale di Spagna '82) e la Fiorentina metteva a segno il primo colpo della stagione 2012-2013. Un difensore duro, arcigno, dall'espressione truce, proprio quello che ci voleva dopo due anni di "nulla". Dopo due anni di Mihajlovic, di Munari, di Lazzari, ancor prima di Bolatti. Signore e signori ecco Facundo Roncaglia, argentino di Chajarì, terzino destro formidabile nell'anticipo ed in marcatura. Però la Fiorentina di Pradè e Macià aveva ancora da venire, basti pensare che il secondo acquisto (Cuadrado) è datato 23 luglio, il terzo (Mati Fernandez) 28 luglio, Emiliano Viviano è datato 1° agosto 2012. Ed i primi acquisti "veri" della grande Fiorentina di Montella (Borja Valero e Gonzalo Rodriguez) sono datati addirittura 3 agosto 2012. Anche perchè Cuadrado (infortunato) era un incognita, e Mati non riempiva certo le pagine dei giornali. Prima di allora, nel ritiro di Moena, si assisteva ad un immobilismo preoccupante, con Montella che aveva difficoltà ad organizzare una partitella 11 contro 11. Poi, dopo il capostipite Roncaglia, ed i "secondi" Cuadrado, Mati e Viviano, sono arrivati (appunto) Borja e Gonzalo, quindi Aquilani, infine Pizarro il 9 agosto. Addirittura a campionato iniziato Savic (al posto di Nastasic) e Toni. Insomma, in principio fu Facundo, come recita il libro a lui dedicato, poi tutti gli altri. Una parabola, quella dell'argentino, ascendente per la prima metà della stagione, discendente per la seconda. Fino all'inizio della nuova stagione 2013-2014, che vede Facundo in panchina, sottostimato, sottoutilizzato. Comunque messo in discussione.
QUANDO FACUNDO... Il pretesto ce lo offre la volontà del presidente del Boca Juniors, Carlo Crespi, di riportare Roncaglia in Argentina. Corsi e ricorsi, poichè Facundo era arrivato a parametro zero proprio dal Boca. Pochi mesi fa era lo Zenit di Spalletti ad aver fatto un'offerta. E la Fiorentina? Valuta, riflette, prende tempo. Comunque Roncaglia non è più incedibile. Anzi, la stessa società viola fissa un prezzo, 7 milioni di euro. Chi offre tale cifra può portarsi via Facundo, con tanti ringraziamenti. Impensabile fino a qualche mese fa, quando Facundo era titolare inamovibile nel 3-5-2 di Montella. E proprio l'aeroplanino sembra essere tra gli assertori più convinti della sua cessione. Il ragazzo è buono solo per la difesa a tre, è troppo irruento in area di rigore (l'anno scorso ha provocato tre rigori), fuori dal campo non offre le dovute garanzie... Se qualcuno offre 7 milioni, perchè no? Nonostante tutto Facundo è convocato con la nazionale argentina (a differenza di Gonzalo), in più è integro fisicamente alla tenera età di 26 anni. Chi vivrà vedrà... Quello che ci fa specie è la parabola discendente, repentina, di un simbolo, un esempio della rinascita viola. Una metafora della vita, dell'illusione che il pianeta calcio può indorare. Fino a dicembre scorso la Fiorentina non prescindeva da Facundo, candidato (come oriundo) per la nazionale di Prandelli. Dopo il mese di gennaio (sopratutto dopo quell'errore marchiano contro il Pescara) Facundo è stato giudicato superfluo, un di più, inadeguato al nuovo 4-3-3 di Montella.
RISERVA FISSA - Oggi siamo alle solite, anno nuovo, vita vecchia. Il modulo fluttua tra il 4-3-3, il 4-3-2-1, il 4-4-2 a rombo. Sempre e comunque difesa a quattro (Tomovic, in questo senso, si fa preferire) niente più difesa a tre, niente più Roncaglia. Il suo posto è la panchina, la sua mente va al libro, al sito, ai fans, alle frasi: "Il rubinetto di Facundo non perde, vince..." Oppure: "A casa di Facundo la neve non attacca, difende..." Tempi lontani, che mai più torneranno. L'ultima speranza? Il rientro di Gomez, ed il ritorno al 3-5-2. Chissà... Lui comunque osserva, subisce, non fa polemica. E aspetta un'offerta...