"CLAMOROSO AL CIBALI..." GOL DI AMAURI!
Tanto clamoroso che Amauri non ha segnato neppure oggi. Non ce ne voglia il buon Carvalho, ma siamo convinti che un qualsisai commentatore dell'epoca si sarebbe così espresso. Non ci credete? Snoccioliamo allora un pò di numeri, ahimè impietosi, tra verità e scaramanzia. Prima le coincidenze: oggi è l'11 marzo, Amauri porta la maglia viola numero 11, e lo stesso brasiliano sono 11 mesi che non segna. O quasi... Correva infatti il 23 aprile 2011 (non a caso c'è ancora il numero 11 di mezzo...) quando Carvaglione realizzava la doppietta vincente in Udinese-Parma 0-2. Poi più niente, il buio completo. Da quando poi è arrivato a Firenze, Amauri ha disputato sei partite, sfiorando il gol nell'esordio col Siena, poi a Bologna (bravissimo in quell'occasione il portiere rossoblù Gillet) fino a calare in modo evidente. In modo fisilogico, ci correggerebbe Delio, ma il piatto piange. Eccome... Ecco perchè ci sembra di sentire quel commentatore dell'epoca esclamare... "Attenzione, clamoroso al Cibali... Fiorentina in vantaggio con un gol di Amauri".
E adesso un pò di storia, tra realtà e leggenda...Un tempo era il Cibali, un nome che è diventato uno slogan, un modo di dire, quasi un refrain. "Clamoroso al Cibali..." Sinceramente non ricordiamo chi lo disse: Nicolò Carosio? Enrico Ameri? Sandro Ciotti? Beh... chiunque lo abbia pronunciato sappia che ha creato un neologismo che resiste ancora oggi, immarcescibile, indistruttibile anche di fronte agli americanismi, all'esterofilia imperante nell'attuale globalizzazione lessicale. E che dire dell'amalgama? In questo caso entra in scena Massimino che ha raccolto il testimone del Cibali, sostituendosi nella denominazione. Angelo Massimino è stato presidente del Catania per circa 25 anni e si è reso protagonista di esilaranti battute. Una per tutte quella che vide protagonista l'amalgama appunto. Si narra che un giornalista gli disse: "Presidente, a questa squadra manca l'amalgama". Risposta: "Ditemi dove gioca, e io lo compro". Totò non avrebbe saputo far di meglio, e nessuna mente normale avrebbe potuto produrre una gag tanto efficace ed originale, tanto che, di fronte a cotanta genialità, nel 2002 il mitico "Cibali" ha ceduto il passo al "Massimino" in omaggio a quello che era chiamato il "Presidentissimo".
I precedenti del Catania in serie A non sono molti e la Fiorentina di fatto disputa la sua quinta partita al "Massimino". In verità c'è anche il precedente del 29 maggio 2004, quando i viola pareggiarono 1-1 nella terzultima del torneo di serie B, in dirittura d'arrivo verso lo spareggio col Perugia. Ma era serie B appunto, e sinceramente passiamo volentieri oltre. Nella massima serie ricordiamo un 2-0 datato 18 marzo 1984 (anche se in quell'occasione si giocò alla "Favorita" di Palermo) firmato da una doppietta di Paolone Monelli. Era la bellissima Fiorentina di "Picchio" De Sisti, purtroppo già orfana di Antognoni (ai box per il terribile infortunio patito contro la Sampdoria un mese prima), che terminerà il campionato al terzo posto dopo aver accarezzato il sogno scudetto per lungo tempo. Nessuna esclamazione dunque quella volta e niente di clamoroso al Cibali quindi, e poi la superiorità dei gigliati fu talmente netta che i gol del centravanti viola, seppur arrivati nella parte finale della gara, sembrarono ai più un'ineluttabile conseguenza. Più sofferta sicuramente la vittoria datata 18 febbraio 2007, nella quale si capì una volta di più, l'importanza fondamentale di un bomber come Luca Toni. Niente Cibali, niente Massimino, bensì l'anonimo stadio di Rimini e per di più a porte chiuse (conseguenza del caso Raciti). Correva il 56' ed il risultato languiva in uno sterile 0-0 frutto di una supremazia viola che però, non aveva dato i frutti sperati. LucaTonieFurmini si alza dalla panchina, Prandelli richiama Pazzini, qualche minuto d'ambientamento ed il bomber mondiale (è l'86') si libra per colpire un cross di Pasqual dalla sinistra e insacca di testa per l'1-0 finale. Si replica pochi mesi dopo (settembre 2007) ed è ancora un colpo di testa a portare tre punti alla causa viola. Lo firma Adrian Mutu dopo appena 7 minuti di gioco. Il 10 maggio 2009, invece, i gol furono addirittura due con il primo vagito su azione in maglia viola di Jovetic (bel tiro da fuori area) e l'una tantum di Zauri in pieno recupero. Meno brillanti gli ultimi due precedenti, con un pareggio per 0-0 il 31 ottobre 2010, mentre (sempre nel 2010) una delle ultime Fiorentine di Cesare Prandelli fu sconfitta proprio dal Catania di Mihajlovic, con un gol di Mascara dopo appena 55 secondi. E a proposito di manca l'amalgama, oggi al Massimino mancheranno Jovetic infortunato, Behrami e Nastasic squalificati, Ljajic non convocato...manca la squadra, verrebbe da dire.