Testa e maturità: ecco il "nuovo Ranieri", i due episodi di sabato che hanno cambiato il capitano
La Nazione si concentra sulla prestazione di Luca Ranieri sabato contro la Juventus. Da capitano discusso da una parte del tifo a nuovo leader riconosciuto, peraltro nella notte più delicata di tutte, quella contro la Juventus. Sono rimasti lontani, per una volta, quegli sguardi fuorigioco e quelle proteste nervose che lo avevano fatto finire nel mirino. Ranieri, contro i bianconeri, ha giocato con la testa e con quella buona dose di autorità che sembrava essersi smarrita dopo la tirata d’orecchi di Vanoli nei giorni precedenti. Due episodi in particolare hanno tracciato il confine tra il «vecchio» e il «nuovo» Ranieri.
Il primo al 16’, quando è stato fischiato un rigore inesistente per la Juventus: in passato sarebbe esploso, stavolta invece il centrale è andato dall’arbitro Doveri con compostezza, facendosi rispettare senza mai perdere lucidità. Il secondo, ancor più forte, si è verificato al 20’: richiamato dal direttore di gara, Ranieri si è presentato ai piedi della curva e con gesti semplici ma eloquenti ha chiesto ai tifosi di interrompere i cori razzisti contro Vlahovic. Un gesto pesante da capitano vero. Nel resto della gara è stato impeccabile: attento e determinato nel blindare un 1-1 che vale ossigeno per la squadra e anche per lui.
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