NAZIONE, Scrive sul Franchi: "Dov'erano tutti?"

Fra petizioni, articoli di stampa e ricorsi giuridici oramai è una campagna mondiale per non far toccare il vecchio stadio Franchi. Lo sottolinea oggi La Nazione, in un articolo che si domanda che fine farà il Franchi: "Adesso, che nelle truppe di complemento alla nuova guerra ai barbari si sono auto arruolate archistar del calibro di Santiago Calatrava e Norman Foster. Adesso, che anche il New York Times ne parla in un lungo articolo intitolato «una minaccia a uno stadio pietra miliare dell’architettura». Adesso, che perfino il braccio scientifico dell’Unesco, l’Icomos, si è travestito da prefica strepitando al mondo perché l’Artemio Franchi non venga toccato ma preservato «in modo olistico» (!), viene da chiedersi: ma dov’erano costoro fino ad adesso?".
Perché negli anni lo stadio Comunale è stato restaurato non proprio in linea col capolavoro che dovrebbe rappresentare e si è inoltre deteriorato molto a causa della pioggia e dell'umidità. "C’è qualcosa di insopportabilmente snobistico e tafazzianamente dannoso nella campagna di pressione (petizioni, articoli di stampa, minacce di carte bollate) che una fetta del mondo culturale e non sta mettendo in piedi per far sì che lo stadio di questa città, tirato su nel 1932, non venga ristrutturato e tutto resti com’è". Perché il rischio è che i nuovi luddisti dell'architettura possano vincere la loro battaglia non per giuste motivazione ma per abbandono dell'avversario. E sarebbe l'ennesimo.
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