MERCATO, Esempio Pedro: occhio a (s)vendere
-Potremmo chiamarla «sindrome Pedro»- scrive Stefano Cecchi su La Nazione per spiegare una parabola vista spesso con giocatori della Fiorentina che in viola risultano impalpabili salvo poi trasformarsi in assi appena dopo essersi trasferiti. Si fa riferimento appunto a Pedro Guillherme Abreu Dos Santos, che a Firenze è stato sei mesi collezionando poco più di cinquanta minuti di impiego senza lasciare traccia ma, tornato in Brasile, al Flamengo, è stato uno degli attaccanti più importanti del Sudamerica nell'ultimo biennio, tanto da meritarsi la chiamata in Nazionale per il Mondiale.
L'averlo visto in Qatar con la prestigiosa maglia verdeoro avrà suscitato sentimenti contrastanti nei tifosi viola, per una storia simile a quella vissuta con Ante Rebic. Pedro infatti è solo l'esempio forse più recente e più palpabile: nel pezzo si parla di Fabio Quagliarella, Christian Maggio, Haris Seferovic, Alban Lafont, Gerson solo per citarne alcuni. -Ma forse- scrive Cecchi- la storia più caratterizzante in questo senso è quella di Gilberto. Arrivato nel 2015, in viola giocò solo 5 partite. La Fiorentina per anni lo ha sbolognato in prestito a mezzo mondo. Finché, per 80mila euro, non lo ha svenduto alla Fluminense. Dove si è compiuta la trasformazione. Oggi Gilberto è una colonna del Benfica, dove giganteggia sulla destra-. Una storia dal passato che sa di monito in attesa del mercato di gennaio, riferimento che diventa esplicito in chiusura del pezzo, dove si fa il nome di Szymon Zurkowski che, sul piede di partenza, potrebbe essere colpito anche lui dalla "sindrome Pedro".