REPUBBLICA, È un Commisso diverso rispetto a 4 anni fa
Questa mattina l'edizione odierna de La Repubblica (Firenze) tratta delle parole di Rocco Commisso. La difesa di allenatore e giocatori, la sensazione di aver costruito una squadra più forte rispetto allo scorso anno. E poi quei sassolini tolti dalle scarpe e indirizzati a una "minoranza" di tifosi che critica il suo operato. A margine della premiazione del Torrino d’Oro, in piazza del Cestello, il presidente della Fiorentina, Commisso è tornato a parlare. Rispetto ai primi passi da presidente viola, nel giugno del 2019, la gestione delle critiche da parte di Commisso è cambiata. E non è la prima volta che lo esterna pubblicamente. Perché su alcuni temi, Commisso tiene il punto. Sia quando è a Firenze che quando per motivi di lavoro si trova negli Stati Uniti, continua a leggere e ascoltare più o meno tutto quel che dicono della sua Fiorentina. Accetta volentieri quelle che possono essere critiche costruttive, nei confronti del club, della dirigenza e della squadra. D’altronde ogni stimolo, se ha un senso nella sua logica, può aiutare a correggere, migliorare, ripensare.
Ma è ormai chiaro che non sopporti gli attacchi a prescindere, quelli che mirano soltanto a distruggere, né quelli che si celano dietro falsi nomi come nel mondo dei social, dove le offese trovano terreno fertile. E poi la difesa di dirigenza, tecnico e giocatori. Commisso, anche e soprattutto nei momenti più delicati, ha sempre fatto quadrato attorno i suoi rivendicando la scelta di alcune decisioni non certo semplici. Come nel caso della cessione a gennaio di Vlahovic, oppure nel ritorno di Iachini dopo l’uscita di scena di Prandelli. Oppure ancora, e qui il tema è extra campo, alle questioni relative allo stadio e al restyling con la Fiorentina che ha annunciato più volte che non metterà un euro su un capitolo che adesso è totalmente in mano al Comune e al Governo.