PASQUAL A RFV, Mi auguro che problema Nico sia reale
Manuel Pasqual, ex capitano della Fiorentina, è intervenuto a "Dodicesimo Uomo", programma di Radio FirenzeViola, per commentare la prima parte di stagione della Fiorentina: "Mi aspettavo di più dalla Fiorentina. È normale che non sia semplice avere tanti giocatori con la stessa qualità. Spesso si dice che giocare il turno di coppa non sia dispendioso, ma il problema non è tanto fisico quanto mentale. Non è semplice affrontare tante partite sullo stesso livello".
Cosa manca a questa Fiorentina?
"Non è solo uno il problema. Manca esperienza e la gestione degli ultimi minuti come successo contro l'Inter. Certe volte è meglio accontentarsi di un pari. Poi magari manca qualcosa a livello tecnico, la viola ha giocato molte partite e la rosa non ha 2 giocatori sullo stesso livello per ruolo".
Alcuni giocatori che hanno subito brutti infortuni hanno impiegato del tempo per tornare. Castrovilli come tornerà secondo lei?
"Al calciatore non basta risolvere il problema fisico per tornare al top. L'importante è che ci sia la possibilità di lavorare senza dover per forza fare le corse, avere tempo per il rientro è fondamentale. Abbiamo visto tante ricadute per aver forzato i tempi".
Su Biraghi: "Quando hai un attaccante come Jovic è inevitabile rischiare un cross basso sul primo palo e quando un difensore ti conosce è normale che questo lo respinga. Devono essere bravi gli altri giocatori viola a muoversi di conseguenza. Non è sempre colpa di chi crossa".
Secondo lei incide il fatto che il pallone sia diverso rispetto al passato?
"È cambiato tutto, anche il cambiamento del pallone può incidere. Sei abituato ad allenarti con un pallone ma poi per esempio quando giochi in Conference lo fai con un pallone diverso. Anche le maglia sono cambiate, negli anni sono state fatte maglie più attillate per rendere più visibile le trattenute di un avversario".
Secondo lei i viola possono migliorare il settimo posto?
"Secondo me porta via tante energie la coppa, un conto è avere una settimana di preparazione, un'altra è preparare una partita ogni tre giorni".
Che idea si è fatto della situazione di Nico Gonzalez?
"Sono situazioni che da fuori non è semplice giudicare. Mi dispiace se ha avuto qualche acciacco, ma mi auguro che sia reale. Leggendo le parole del ct dell'Argentina sembra che possa essere reale. Quando ci si avvicina a competizioni come i Mondiali ci sono alcuni giocatori che magari mentalmente non ce la fanno a rischiare. L'unica persona che sa davvero come stanno le cose è lo stesso Nico".
Che tipo di Mondiale si aspetta?
"Visto che l'Italia non è presente con mio figlio abbiamo scelto una squadra da tifare. Io tifo Argentina. Le condizioni climatiche potranno fare la differenza, ieri c'erano 38 gradi. Non sarà semplice giocare con queste temperature. Le squadre non arriveranno con una stagione alle spalle, ma arriveranno nel pieno della forma, sarà bello vedere la reazione fisica dei calciatori".